E Totti torna sui banchi: «Mi tocca studiare»

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Occhio a fare ironie sugli alunni che si siedono agli ultimi banchi. Se ti chiami Francesco Totti e sei cresciuto respirando calcio, può capitare che – appena entri in aula – tutti i compagni di «scuola» ti accolgano con un applauso.

IL PRIMO GIORNO – È quello che è accaduto ieri all’ex capitano della Roma, che ha vissuto il suo primo giorno da studente nel corso allenatori Uefa B (sezione Lazio), che è cominciato ieri nella Sala Champions di Trigoria. In realtà, per meriti sportivi (a partire dal titolo di campione del Mondo in bacheca) Totti avrebbe potuto frequentare direttamente il Supercorso di Coverciano, ma per motivi personali ha deciso di restare a Roma e così – alla fine di 144 ore di lezioni su una decina di materie(tecnica e tattica, metodologia dell’allenamento, psicopedagogia, medicina sportiva, carte federali, regolamento di gioco, rudimenti di primo soccorso e una settimana di studio-lavoro su realtà giovanili e dilettantistiche) – conseguirà il patentino per allenare fino alla Serie D e i settori giovanili, escluse le Primavera. Morale: «Adesso mi tocca studiare», ha commentato sorridendo Totti, che dalla prossima lezione indosserà il kit (una specie di tuta) a disposizione degli allievi, una cinquantina, fra cui tre donne. Ovviamente, tutti hanno dovuto mettere anche mano al portafoglio, perché il corso costa 778 euro, compresa la quota d’iscrizione all’albo dei tecnici. Gli esami, a metà dicembre, col voto massimo che potrà essere di 140. Il tutto, dopo avere superato anche una prova pratica, in cui l’aspirante allenatore dovrà anche dimostrare sul campo di saper guidare una squadra, dando determinate direttive.

CAMBIARE SGUARDO – «È stata un’emozione avere Totti tra noi – dice Fabio Lozzi, segretario dell’Aiac lazio –. L’abbiamo già visto molto partecipe, e questo ci ha fatto piacere, perché il lavoro non manca». Proprio vero, d’altronde all’Associazione Allenatori si fa sul serio. Un esempio? La prima lezione è stata tenuta da Biagio Savarese, vice presidente nazionale dell’associazione, che ha sempre una frase cardine con cui inquadrare il corso: «Se avete voglia di giocare ancora, non siete pronti per fare gli allenatori, perché da ora in poi dovrete vedere il calcio sotto un’altra luce». Totti ci sta già provando e l’ottimismo è d’obbligo, soprattutto vista l’attenzione che ha messo alle 4 ore di lezione di ieri pomeriggio, le prime due di tecnica e tattica, le altre di psicopedagogia.

ESEMPIO ZIDANE – «Non è necessario essere stati grandi campioni per diventare grandi allenatori – spiega saggiamente Sergio Roticiani, presidente dell’Aiac Lazio – ma può capitare anche che dei fuoriclasse diventino stelle anche in panchina. Basti vedere il cammino che sta facendo Zidane, che ha già vinto due Champions League. Sarebbe bello che un giorno ci riesca anche Totti». A Roma, ovviamente. Altrimenti sai che bufera…

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