E sor Claudio restituisce la giusta carica ai suoi ragazzi

La Repubblica (P. Torri) – È come se sor Claudio esonerasse Juric ogni volta che la sua Roma scende in campo. Comprese le due gare perse. È stato così nell’esordio al Maradona contro il Napoli. Ancora di più a Londra contro il Tottenham. Stesso pensiero nel ko casalingo di fronte all’Atalanta. Per poi andare a dama, prima il Lecce, poi il Braga, con due vittorie che hanno cominciato a ridare la Roma alla sua gente. La cura Ranieri sta funzionando, la convalescenza sta andando avanti a grandi passi, rendendo ancora più inquietante l’interrogativo sul perché Juric sia stato preso e, soprattutto, perché non sia stato messo prima alla porta, per esempio dopo lo scempio di Firenze.

Sor Claudio Ranieri fin qui ha sbagliato poco e niente. Come prima cosa ha rimesso insieme la Roma. Rendendola squadra, ridandogli via via fiducia e autostima crescenti, riunendo il gruppo al motto tutti per uno, uno per tutti, convincendola di essere migliore di quella inguardabile vista nei primi mesi di questa stagione, spingendola a giocarsi le partite a viso aperto. E poi ha pensato a curare i giocatori uno per uno, soprattutto quelli usciti devastati dall’esperienza con il croato, incapaci di essere pure se stessi, caduti in un vortice di paure ed errori.

Prendete il Capitano Lorenzo Pellegrini. Il Tinkerman gli ha fatto giocare il primo tempo a Napoli, poi gli ha spiegato che per lui c’era bisogno di fermarsi e ritrovare il sorriso, solo dopo sarebbe tornato in campo. Così è stato e Pellegrini contro il Braga ha risposto con una prestazione da Pellegrini vero, un gol, altri tre sfiorati.

Prendete Mats Hummels, dimenticato da Juric, rilanciato da Ranieri in quel ruolo di naturale leader difensivo e non solo, giocatore che oggi ancora di più aggrava il capo d’accusa nei confronti di Juric. E che dire, infine, dell’arabo Saud diventato improvvisamente una soluzione su quella corsia destra che da anni è un problema irrisolto della Roma? Ci fermiamo qui ma si potrebbe continuare. Ora non resta che continuare così. Si può, garantisce il tinkerman.

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