Corriere dello Sport (J. Aliprandi – C. Zucchelli) – E se alla fine giocassero insieme? Se Daniele De Rossi, come si è definito lui stesso, è un “figlio di Luciano Spalletti” ,allora è chiaro che la volontà è quella di avere più giocatori di talento in campo contemporaneamente. Senza sbilanciare la squadra, senza farlo sempre perché non tutte le gare lo consentono, ma l’idea è quella di provare a dare fiducia alla coppia Dybala-Baldanzi.
Un po’ uno (il giovane) alternativa dell’altro (l’esperto), ma insieme. De Rossi vuole capire, con il suo staff, come farli coesistere per dare velocità e fantasia sulla trequarti e per garantire ancora più sostegno a Lukaku. Non solo: visto che Big Rom avrebbe bisogno di tirare il fiato non è detto che averli in campo insieme, pur senza una prima punta di peso, non possa essere una soluzione di emergenza e fantasia.
Sperimentazione in corso, che Daniele vuole fare insieme ai suoi collaboratori. Lavorano insieme tutti i giorni a Trigoria dalla mattina alla sera e De Rossi, quasi sempre, parla al plurale: lo faceva alla Spal, lo fa adesso a Roma. Si fida ciecamente del suo staff e con loro sta cercando di capire come valorizzare il talento di Baldanzi anche grazie a a Dybala.
Proprio Spalletti, nel 2005, alla sua prima esperienza romanista, diceva: “Per un giovane è più facile avere la palla tra i piedi se quella palla gliela dà uno come Totti”. Dybala, a livello di qualità tecnica, è quel tipo di giocatore lì e allora perché non sfruttarlo? De Rossi, che in quella Roma del 2005 c’era, lo sa bene. Così come sa bene che Baldanzi avrà tempo e occasioni, avendo la Roma investito su di lui in un progetto a lungo termine.
Intanto Tommaso si gode tutto della sua nuova squadra, quindi anche quel Dybala che ha sempre dichiarato essere la sua ispirazione: “Se è quello a cui assomiglio di più? In una scala da uno a dieci forse lui è dieci e io non sono ancora nella scala”. Ma intanto vederlo tutti i giorni, seguire i suoi allenamenti e avere consigli da lui può solo fargli bene. Per questo Baldanzi in questi suoi primi quindici giorni a Trigoria è sempre pronto ad acoltare ogni parola dei senatori, oltre ovviamente dello staff tecnico.