La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – La prima volta era stata nell’estate di due anni fa, quando era ancora allenatore del Tottenham e lui gli aveva messo gli occhi addosso direttamente dal suo quartier generale di Londra. Poi ci aveva riprovato anche nella scorsa stagione. Una volta sbarcato a Roma, con un sondaggio ed un interessamento che poi è venuto meno dopo l’approdo in giallorosso di Tammy Abraham.
Adesso, alla terza occasione, sembra davvero arrivato il momento giusto. José Mourinho e Andrea Belotti presto potrebbero infatti iniziare a lavorare insieme. Ovviamente, con reciproca soddisfazione di entrambi, che anche nei giorni scorsi si sono sentiti al telefono, promettendosi di risentirsi presto per festeggiare. Anche ieri i segnali andavano tutti in questa direzione, quella del matrimonio in attesa.
Belotti e i giallorossi hanno invece fatto un passo avanti in più, arrivando ad un accordo triennale sulla base di 2,8 milioni di euro, a cui aggiungere eventuali bonus. L’ennesimo sforzo di una proprietà che se è vero che sta portando a casa quasi solo parametri zero (Matic, Svilar e Dybala, l’unico ad essere costato è stato Celik, con i 7 milioni girati al Lilla), è anche vero che dal punto di vista degli ingaggi non sta badando a spese. Belotti aveva estimatori anche in Spagna, in particolare il Villarreal e il Valencia, ma ha preferito declinare, forte proprio dell’accordo con la Roma