La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – “Triste, solitario y final”, verrebbe da dire, vedendo Edin Dzeko allenarsi da solo sul verde di Trigoria. Il centravanti della Roma – e al momento chiaramente ex capitano – ieri ha lavorato da solo semplicemente perché, come capita a tutti quelli con problemi fisici e con una età tale da rendere necessaria una gestione specifica, ha seguito il protocollo consueto del club.
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Il bosniaco, infatti, può serenamente iscriversi a entrambi i gruppi, perché la botta al ginocchio rimediata la scorsa settimana è reale, anche se non gli avrebbe certo impedito di giocare in campionato, se non fosse arrivato il diktat di Fonseca a ribadire la sua autorità di allenatore.
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Il club giallorosso sta provando a lavorare su due tavoli. Da un lato, dopo l’input dato la scorsa settimana ad Alessandro Lucci, manager di Dzeko, i tentativi di mandare il calciatore a giocare altrove continuano. L’attaccante si muoverebbe solo per club di prima fascia, quindi no al West Ham e al Wolverhampton, anche insisteranno ancora.
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Tutto ciò rende complicata l’operazione per un atleta di quasi 35 anni e che guadagna 7,5 milioni. Così al momento, dopo aver bussato alle porte di Manchester City, Tottenham, Psg, Real Madrid e Barcellona, si è visto che qualche sussulto c’è stato solo sul fronte spagnolo. Col Real si è lavorato per uno scambio con Mariano Diaz (ma l’attaccante ha detto no al trasferimento) e col Barcellona, incassato l’ok di Koeman, c’è stata la frenata della dirigenza, impegnata nelle elezioni presidenziali. Voci anche sul Siviglia di Monchi, che però frena.
Il Covid, comunque, morde i bilanci a tutte le latitudini e non solo inItalia, dove IntereJuve stimano il bosniaco. Ma la società nerazzurra ha problemi di conti, mentre quella bianconera può offrire solo scambi, a partire da Bernardeschi. Ci sarebbe da segnalare anche l’abboccamento del Fenerbahce, ma il bosniaco non è interessato alla Turchia.