Dzeko-Pellegrini, rapporto d’amore. 6 delle 8 reti del bosniaco sono arrivate con la contemporanea presenza in campo del numero 7

Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Questione di feeling. Quell’alchimia magica che nel calcio solo i campioni riescono a trovare, giocando insieme. Il talento crea affinità, la tecnica unisce pensieri, idee, ambizioni e dà vita a qualcosa di splendido. Da ammirare e applaudire. E’ ormai consolidato in casa Roma l’affiatamento tra Edin Dzeko e Lorenzo Pellegrini. Ci avete fatto caso? Fino all’infortunio al piede del numero 7, a Lecce, il bosniaco martellava a suon di gol. Poi ha improvvisamente rallentato, stentando per molte settimane e d’incanto, dal rientro di Lorenzo, ha ripreso a marciare forte.

Uno specializzato nell’assist, l’altro nel buttarla dentro. In due, specialmente nel 4-2-3-1 che crea la verticale giusta, si esaltano e soprattutto si divertono. Ieri, ad Istanbul, la sintesi di un rapporto che funziona: al 45′ Pellegrini strappa il pallone al malcapitato Epureanu sulla trequarti, alza la testa e coglie (da campione) l’inserimento dell’attaccante col 9. Il lancio in profondità è perfetto, Edin deve solo eseguire: controllo in corsa e conclusione vincente ad anticipare il portiere Gunok. L’esultanza è tutta un programma, con Dzeko che corre verso il compagno e lo abbraccia soddisfatto. Perché finalmente sa di avere i rifornimenti che attendeva da un po’.

Per il resto ci sono i numeri. I due da agosto hanno condiviso il campo per 667 minuti: in questo lasso di tempo Edin l’ha messa dentro ben 6 volte, potendo sfruttare in due occasioni gli assist di Pellegrini, che sa creare gioco e pallegol con estrema semplicità grazie all’innata abilità nel trovare il filtrante, lo spazio in verticale per servire la palla gustosa coi tempi giusti. Nei restanti 783 minuti nei quali Dzeko non ha potuto godere del supporto dell’ex Sassuolo, i gol segnati sono stati soltanto 2. Ora, la speranza di Fonseca è di aver ritrovato la coppia ideale: un Lorenzo da nazionale e un Edin in grado di rispolverare i suoi migliori standard realizzativi.

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