Il Messaggero (G.Lengua) – L’atteggiamento è quello da leader, anche in tribuna. Il comportamento di Dzeko non è passato inosservato: prima del fischio d’inizio della partita contro il Verona si comporta da capitano in tribuna, si siede vicino ai giocatori non convocati e a due passi da quelli in panchina. Appena ha visto il nuovo acquisto Reynolds è corso a dargli il benvenuto, un modo di fare da padrone di casa, perché questo si sente, nonostante Tiago Pinto abbia provato fino all’ultimo a scambiarlo con Sanchez.
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Poco distante da lui anche El Shaarawy, con cui si è salutato in maniera più calorosa. Neanche un cenno d’intesa invece con Dan e Ryan Friedkin. Nel secondo tempo, quasi annoiato dalla partita a senso unico, ha trascorso più di 30 minuti con Kalinic dopo che è stato sostituito. Il bosniaco si sente ancora a casa sua, esulta e sorride ai gol dei compagni, magari con un pizzico di amarezza per non essere in campo.
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Dalla tribuna ha visto Mayoral segnare il nono gol stagionale e Mkhitaryan partecipare alla diciassettesima rete stagionale tra gol (9) e assist (8). Solo Bruno Fernandes ha fatto meglio: “I numeri? Io lavoro per la squadra” ha dichiarato l’armeno.