Dzeko-Inter, Roma-Sanchez: c’è il primo si

Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo e A. Ramazzotti) – L’Inter e la Roma stanno ragionando su uno scambio che farebbe rumore, quello tra Alexis Sanchez e Edin Dzeko. L’operazione è complicata, ma a differenza di quella tra Eriksen e lo stesso attaccante bosniaco, questa non è stata bollata come “fantacalcio”.

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Un segnale che, pur in mezzo a evidenti difficoltà, qualcosa potrebbe succedere prima delle ore 20 di lunedì, quando chiuderà il mercato. Ci sono divergenze economiche da risolvere, ma la soluzione potrebbe essere quella di aggiungere alla trattativa Pinamonti: l’Inter si toglierebbe un ingaggio da 2 milioni, la Roma avrebbe il centravanti di scelta. In alternativa, in giallorosso potrebbe arrivare Vecino, ma sull’ipotesi di perdere due giocatori l’Inter sta riflettendo. L’idea di intavolare una trattativa su queste basi è venuta ad Alessandro Lucci, nuovo agente dell’attaccante, che sta cercando in tutti i modi una squadra per il suo assistito, ormai ai margini del progetto di Fonseca dopo la “rottura” di dieci giorni fa post Roma-Spezia.

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Il club giallorosso, che sa bene quanto può essere complicato gestire fino al termine della stagione l’ex capitano ormai ai margini del gruppo, ha dato il suo via libera ed è stata contattata l’Inter che almeno inizialmente è rimasta fredda. Perché Sanchez, a differenza di Dzeko, è considerato parte del progetto e perché non c’è la volontà di sconvolgere gli equilibri che si sono creati nello spogliatoio.

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Ieri, però, a Milano c’erano tutti gli attori protagonisti di questa vicenda: dai dirigenti nerazzurri Marotta e Ausilio, passando per il direttore generale della Roma Pinto e per l’agente Edin. C’è stato un incontro tra i dirigenti delle due società, durato circa un’ora, in un albergo vicino alla Stazione. C’è la volontà reciproca di concludere l’operazione, ma persistono le difficoltà economiche per arrivare alla chiusura dell’affare. Le parti trattano sulla base del prestito fino al prossimo 30 giugno perché concludere uno scambio a titolo definitivo, complici la differenza di età, di ingaggio, di durata dei contratti e di valutazione dei cartellini, pare ancora più difficile.

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