TuttoSport (S.Carina) – Dopo 10 anni la Roma torna tra le migliori otto d’Europa. Ai giallorossi basta in avvio di ripresa l’acuto di Dzeko per superare lo Shakhtar Donetsk. Mai come stavolta i giallorossi si dimostrano cinici, segnando alla prima occasione che si presenta e controllando il ritorno della squadra di Fonseca che, al netto di qualche mischia nel finale, non impensierisce mai Alisson. Una serata da ricordare che premia in modo particolare Di Francesco, al debutto in Champions, bravo oltre ogni pronostico a ottenere un quarto di finale che, con un pizzico di fortuna al sorteggio potrebbe regalare ulteriori sorprese. Euforico al fischio finale il match-winner bosniaco: «Sono felice, siamo meritatamente ai quarti. A gennaio ho rischiato di andare via ma sono voluto rimanere proprio per giocare partite come queste. Ora ogni avversario che incontreremo sarà forte, ma se siamo tra le migliori 8 vuol dire che siamo forti anche noi».
IN DIFFICOLTA’ – Chi si attende una Roma subito all’attacco rimane deluso. Di Francesco opta per il 4-2-3-1, alzando Nainggolan dietro a Dzeko, per pressare alta la difesa ucraina. Sorprendentemente però è lo Shakhtar – per nulla intimorito ddlla bella atmosfera che si respira all’Olimpico – a fare la partita e diventare rapidamente padrone del campo. Fonseca non cambia canovaccio: come a Kiev gioca sull’asse Bernat-Ismaily sulla fascia di Florenzi, subito in difficoltà. Nelle rarissime ripartenze giallorosse nei primi 23 minuti, ci pensa Fred a spegnere sul nascere qualsiasi velleità offensiva romanista. Il tecnico abruzzese chiede di salire ai suoi che ci riescono soltanto al 24’ quando per la prima volta la catena di sinistra Perotti-Kolarov riesce a prendere la linea di fondo: sul cross Pyatov, non impeccabile, smanaccia basso. E’ un lampo, perché poi, senza strafare, lo Shakhtar torna padrone della gara (e soprattutto della mediana) rischiando anche il vantaggio quando un erroraccio in controllo di Fazio (33’) libera Ferreyra che però spedisce a lato.
LAMPI BOSNIACI – Ripresa che si apre a sorpresa con il gol di Dzeko. Un lancio di Strootman (7’) libera sul filo del fuorigioco il centravanti (dormita di Rakitskiy) che seppur da posizione defilata riesce in diagonale a far passare il pallone sotto le gambe di Pyatov e a regalare il vantaggio alla Roma. Inevitabilmente lo Shakhtar è costretto ad aumentare i ritmi, regalando paradossalmente più certezze tattiche ai giallorossi che dall’inizio della stagione quando possono difendersi con il 4-1- 4-1 e ripartire in velocità, diventano temibilissimi. Proprio in una di queste ripartenze (18’) ancora Dzeko, servito da Nainggolan, sfiora il raddoppio. Di Francesco si copre: dentro Gerson, fuori Under. Replica Fonseca, inserendo un altro trequartista, Patrick. Non cambia però nulla nell’inerzia della gara fino a quando un altro lancio per Dzeko non obbliga Ordets al fallo da ultimo uomo e al rosso. Ferreyra rischia di perdere la testa, spintonando un raccattapalle e cavandosela soltanto con un’ammonizione. L’Olimpico diventa una bolgia. Dentro anche Dentinho per l’assalto finale degli ucraini ma Alisson non deve compiere una parata. La Roma è meritatamente ai quarti di finale.