Il Tempo (E.Menghi) – Due esperti di tedesco al servizio della Roma. Dzeko la Bundesliga l’ha vinta nel 2009 e l’anno dopo si è laureato capocannoniere, quando vestiva la maglia del Wolfsburg, Rudiger addirittura non conosceva altri campionati prima della chiamata dei giallorossi, perché è nato in Germania e lì è cresciuto calcisticamente. Chi meglio di loro conosce i pericoli del Bayer Leverkusen, contro cui il bosniaco ha segnato due gol ma ha vinto una partita su sette e il difensore invece non è mai riuscito ad avere la meglio in quattro tentativi. Anche e soprattutto le sconfitte servono da lezione ed è per questo che Garcia sembra orientato a mandare in campo dal 1’ i due col passato tedesco.
E il passaporto, nel caso di Rudiger, che in Nazionale ha giocato con il portiere Leno e qualche consiglio a Dzeko gliel’avrà dato. Antonio poteva restare in Bundesliga visto che Voeller ha provato a portarlo a Leverkusen, salvo poi consigliarlo a Sabatini per la Roma. Entrambi non sono al top perché arrivano da infortuni simili al ginocchio, l’unica differenza è che il centrale difensivo fa meno sforzi dell’attaccante, che potrebbe quindi darsi il cambio con Gervinho. Il dubbio è su chi inizierà la gara, dovrebbe essere proprio l’ex City perché l’ivoriano potrebbe tornare utile quando gli avversari cominciano a sentire le gambe più pesanti. I centrali del Leverkusen non sono velocissimi e potrebbero soffrire la velocità di Gervais, specialmente a partita in corso.
Salah e Florenzi dovrebbero sistemarsi in attacco con Dzeko, come però è da valutare. Le variazioni di modulo possibili sono due e non è escluso che si vedano entrambe nel corso della gara. Garcia potrebbe partire con il 4-3-3 con cui aveva improntato la squadra fin dall’inizio della sua avventura romana e schierare Edin tra le due ali. Altrimenti sarà 4-2-3-1, con Pjanic pronto ad avanzare sulla linea dei trequartisti e la coppia De Rossi–Nainggolan davanti ad una difesa che non sembra più necessitare dell’aiuto del vicecapitano giallorosso, perché Rudiger non avverte più dolore al ginocchio e dovrebbe fare coppia con Manolas, mentre Castan sarà l’unico centrale a sedersi in panchina, accanto a Maicon, che parte in svantaggio nel ballottaggio con Torosidis per la fascia destra. A sinistra l’imprescindibile Digne. Chi rischia la tribuna è uno tra Uçan e Vainqueur: più probabile che non trovi posto in panchina il turco.
Su quella tedesca ci si dovrebbe accomodare l’ex Jedvaj, che si è rivisto in campo nello 0-0 ad Amburgo, al rientro da un lungo stop: difficilmente sarà titolare stasera. L’aveva messo in conto Schmidt, che sperava di vedere allenarsi con il gruppo nella rifinitura alla BayArena la sua punta di diamante, Kiessling: problema all’inguine, provino non superato. In attacco dovrebbero trovare posto, dunque, Bellarabi ed Hernandez. Recuperato Bender. L’allenatore ha svelato la chiave del suo Bayer: «Sarà importante mettere pressione sul portatore di palla. Se la Roma ha segnato tanto lo deve al gioco che ha e ai giocatori che ha a disposizione. Abbiamo una grande opportunità per fare un passo in avanti nel girone, sapendo che loro hanno un po’ di pressione in più perché hanno perso a Borisov. Non so chi sia più forte tra Roma e Lazio, saremo in grado di stabilirlo a fine campionato». Ma già stasera i giallorossi dovranno dimostrarsi più bravi degli avversari cittadini, spediti in Europa League dal Bayer. Garcia non vuole fare la stessa fine.