Corriere dello Sport (R.Maida) – “Auguri Edin!”. Dzeko risponde con il sorriso, mostra i pollici, nel giorno del suo strano compleanno: mai come adesso, grazie al gol allo Shakhtar, è un idolo dei tifosi della Roma. A Fiumicino, prima dell’imbarco, scatta anche qualche coro e la stessa società, attraverso i propri canali social, gli dedica un video per celebrarne i 32 anni. Un motivo in più per continuare sulla strada delle ultime settimane: a Crotone, dove l’anno scorso ha sbagliato un calcio di rigore, cercherà di guadagnare posizioni nella classifica cannonieri.
IL LORO SABATO – Ma non è stato solo Dzeko a beccarsi gli auguri. L’altro festeggiato di giornata era Federico Fazio (31) che su Twitter ha voluto condividere con l’amico la felicità del compleanno in comune, vissuto tra un allenamento di rifnitura e il viaggio verso il ritiro di Crotone. Un’amicizia ormai solida, dopo il passato da avversari in Inghilterra, che si riverbera in campo con un’intesa quasi perfetta: se ricordate Chelsea-Roma e il gol fantastico di Dzeko – sinistro al volo – il lancio era stato di Fazio. Insostituibile difensore, insostituibile centravanti. Dzeko ha ripreso fiducia, ha cancellato il ricordo del gennaio turbolento, e sembra anche più brillante di prima sul piano fisico. Fazio invece è ormai il leader incontrastato: in estate sembrava destinato alla panchina o al mercato ma con il lavoro quotidiano si è impossessato di un ruolo centrale nella squadra.
INTOCCABILI – Eh sì perché Di Francesco è un appassionato di turnover, proprio a Crotone riprenderà l’abitudine dei tanti cambi di formazione, ma ai punti fermi non rinuncia quasi mai. Dzeko e Fazio, come i soli Alisson, Kolarov e Nainggolan, hanno già superato quota 2.000 minuti in questa edizione della Serie A. In testa alla classifica, dopo il portiere che è sempre stato in campo dall’inizio alla fine, è Kolarov il giocatore più utilizzato in campionato con 2.309 minuti. E resterà davanti a tutti pure dopo Crotone. «Silva non è ancora pronto – ha detto ieri Di Francesco –puntiamo ancora su Alex». La sua teorica alternativa, ingaggiata a gennaio in prestito con obbligo di riscatto dopo la settima presenza, non ha ancora fatto neanche un minuto di Serie A. Ma anche Emerson, prima di andare al Chelsea, non aveva mai scalfito le gerarchie sulla fascia sinistra: sarà anche merito del titolare.