Dzeko: «Distratti dal Barça. Ma si poteva vincere 3-0»

Corriere dello Sport (R.Maida) – Non si tratta più di chiedersi cosa sarebbe la Roma senza Edin Dzeko. Perché ieri si è visto, cos’è: una rivoltella a cui mancano i proiettili, una piscina a cui hanno tolto l’acqua. A Dzeko stavolta è bastata la mezz’ora finale per salvare la squadra dalla sconfitta, con un gol di testa proprio come a Genova, a fine gennaio, nel pieno della volatilità del mercato.

DETERMINANTE – Facciamo un attimo due conti: Dzeko ha segnato finora 18 gol in stagione, di cui 14 in campionato. E nel solo 2018, Champions League compresa, ne ha accumulati 7 di cui 4 decisivi: considerando la Serie A, contro Sampdoria, Napoli e Bologna ha aggiunto 4 punti alla classifica della squadra, che potrebbero risultare decisivi per la volata terzo/quarto posto. E in Champions, ha condotto la Roma ai quarti arpionando il pallone buono contro lo Shakhtar. Ha ragione Di Francesco quando sostiene che un calciatore debba ogni tanto riposare. Ma nel caso specifico, soprattutto osservando la differenza enorme con Schick, diventa complicato rinunciare a Dzeko in questo ciclo di partite che occuperà la squadra per altre 6 volte in 18 giorni.

LA SCELTA – Certe scelte comunque sono comprensibili, ex ante. Dzeko a Bologna non ha giocato dall’inizio perché era molto stanco dopo la doppia trasferta con la nazionale bosniaca. Soprattutto l’amichevole in Senegal di martedì, con lo sbalzo climatico e il lungo viaggio di rientro, non gli ha consentito di recuperare al meglio. E allora, in prospettiva del Barcellona, ha concordato con Di Francesco una gestione razionale delle energie: se non ce ne fosse stato bisogno, non sarebbe neppure entrato. Ovviamente non è stato così, purtroppo per la Roma. «Non credo ci sia niente di strano – spiega – siamo un gruppo con tanti giocatori forti, può capitare di non partire sempre titolari. Schick, che pure non ha segnato, deve giocare per crescere e trovare autostima. Adesso è facile dire che sono insostituibile. Ma non è per la mia assenza che abbiamo perso due punti: se avessimo segnato nel primo tempo la partita sarebbe finita 3-0. Siamo stati un po’ lenti nel palleggio, inoltre il Bologna ci ha colpiti con l’unico tiro in porta. E forse sì, dai, un po’ pensavamo al Barcellona».

BATTESIMO – Sarà un test emozionante anche per Dzeko, che mai in carriera ha giocato un quarto di Champions League: «Sarò pronto, pure fisicamente, perché qui non ho giocato tanto. Ci prepariamo un’intera stagione per serate così e dobbiamo rimanere concentrati, perché sappiamo che squadra sia il Barcellona. Dobbiamo dare tutto lì». Il Camp Nou. E’ quello il luogo dove molto si deciderà: «Credo che la partita d’andata sia più importante. Loro in casa possono fare 5 gol a chiunque. Sono sicuro che Di Francesco studierà la strategia migliore». Prima di lasciare la zona interviste, Dzeko ripensa al pareggio del Dall’Ara, dove in tre stagioni ha sempre segnato: «E’ un peccato aver pareggiato e basta. Anche sull’1-1 ci sono state occasioni per raddoppiare. Speriamo che questo risultato non pesi sulla volata Champions».

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