Edin Dzeko è sempre decisivo. Il bosniaco ha segnato contro lo Shakhtar e nella doppia sfida con il Barcellona. Ora il prossimo avversario si chiama Liverpool e alla vigilia del match il bosniaco ha rilasciato un’intervista al sito della Uefa. Queste le sue parole:
Che sfida sarà contro il Liverpool?
Saranno le partite più importanti della stagione. In 180 minuti possiamo raggiungere la finale che tutti noi sogniamo, ma non sarà facile perché il Liverpool è una squadra forte e ha un allenatore che ama il calcio votato all’attacco, proprio come noi. Non ho guardato la partita contro il Manchester City perché giocavamo lo stesso giorno e alla stessa ora. Ho visto solo il risultato e quello che hanno fatto contro il Manchester City non è da tutti. Una squadra capace di segnare cinque gol al City non è facile da affrontare.
Salah?
Ha giocato con noi per due anni e ci spiace che se ne sia andato, ma è il calcio. Un attaccante che segna 30 gol in Premier League può sicuramente darci problemi. Il Liverpool gioca bene come collettivo, quindi non dobbiamo pensare a un solo giocatore ma a tutta la squadra, perché il Liverpool è forte in tutti i reparti.
Ci pensi alla finale?
Non penso ancora alla finale, perché prima ci sono due partite difficili contro il Liverpool. [Arrivare in finale] sarebbe un sogno che diventa realtà, ma andiamo avanti un passo alla volta. Ci aspettano due gare difficili contro il Liverpool e sicuramente le due squadre hanno lo stesso obiettivo: la finale.
Ci racconti l’impresa con il Barcellona?
È stata una serata speciale, tutto ha funzionato perfettamente. Abbiamo segnato subito e il gol ha caricato sia i giocatori che i tifosi, che ci hanno sostenuti fino all’ultimo minuto. Il gol più importante è stato quello segnato a Barcellona, ma senza i tre a Roma sarebbe stato impossibile. Dopo il primo abbiamo iniziato a crederci ancora di più: alla fine, il sogno di fare l’impossibile contro una delle squadre più forti del mondo si è avverato.
Che ricordi hai del periodo al City?
Non abbiamo fatto grandi cose in Champions League, anche se avremmo potuto e dovuto. In Inghilterra abbiamo vinto molti trofei. È stata una bella esperienza perché la Premier League è il miglior campionato al mondo. Ci ho giocato per cinque anni, ho segnato molto e ho vinto tanti titoli. Ho giocato contro gli avversari e le squadre più forti. È un’esperienza che mi ha aiutato molto, ma oggi credo di essere un giocatore migliore rispetto a quando ero al City.
Perché hai scelto di venire alla Roma?
Nell’ultima stagione [al City] non giocavo molto e non avevo un bel rapporto con [Manuel] Pellegrini. Non ero contento perché conoscevo le mie qualità e volevo giocare di più, del resto erano i miei anni migliori. Venire a Roma è stata la scelta giusta: il campionato italiano è molto tattico e ci ho messo un po’ ad abituarmi, ma negli ultimi due anni ho giocato ad alti livelli.
Squadra, città, tifosi…
I tifosi ci hanno sempre sostenuti, ci sono sempre stati sia per me che per la squadra. Per quanto riguarda la città non ho molto da dire, è sicuramente una delle più belle città al mondo. Io e la mia famiglia ci troviamo benissimo. Poi però passo la maggior parte del mio tempo con la squadra. Ci vediamo tutti i giorni, sono davvero vicino ai miei compagni.