La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – I l ritornello è più o meno sempre lo stesso: al posto del Lione poteva capitare di meglio. Il sorteggio di Europa League per qualche ora prende il posto della sfida all’Inter, tant’è che persino Dzeko – rispondendo su Facebook alle domande dei tifosi – non si è tirato indietro nei commenti. «Potevamo prendere una squadra più semplice, ma anche più difficile. Penso che tutte le 16 squadre rimaste siano buone, quindi non potevamo pensare troppo su chi prendere. Il Lione è tra i club favoriti per la vittoria e ha una lunga tradizione in Europa».
GRENIER RACCONTA – Anche se è indisponibile per l’Europa League, finalmente potrà essere utile alla causa romanista anche Clement Grenier, fin qui oggetto misterioso. Il centrocampista francese, infatti, ha trascorso 15 anni proprio nel Lione. «Parlerò sicuramente con lui – dice infatti Spalletti –. Tutti fanno così e non vedo perché io non dovrei, avendolo con me. Lui conosce Lione». Ma adesso la sfida contro i francesi va necessariamente in archivio per un paio di settimane, perché la Roma è attesa da un trittico importante, quello composto dalle tre sfide contro Inter, Lazio e Napoli. E per domenica a San Siro di sicuro l’allenatore conta sul fatto che tanti dei prossimi titolari, non avendo giocato contro il Villarreal, hanno potuto così riposare. A questo punto la formazione titolare dovrebbe essere pronta, con Manolas, Fazio e Rüdiger in difesa, Bruno Peres ed Emerson sulle fasce supportando De Rossi e Strootman, mentre davanti Salah e Nainggolan un passo indietro al bosniaco. In campo col cuore, poi, ci saranno anche 1.500 tifosi giallorossi, in attesa poi di volare a Lione.
IL NINJA – Pioli è l’allenatore che lo ha fatto «crescere tanto», Spalletti quello che lo ha definitivamente consacrato. C’è tanto anche di Nainggolan nella sfida di domani a San Siro: il centrocampista, infatti, è legatissimo ad entrambi gli allenatori, sul podio tra quelli che in carriera lo hanno impiegato di più. Il primo è Garcia, con 90 partite, poi c’è Spalletti, a quota 54, e il terzo è Pioli, a 39, che allenò un ventenne Radja a Piacenza. Oggi, a 29 anni ancora da compiere, è nel pieno della maturità tattica e di un ruolo, quello di trequartista, che gli calza a pennello: «Questo ruolo mi piace sempre di più ha detto a Sky e sto cercando di farlo alla perfezione come vuole Spalletti». Domani affronterà l’Inter, che in passato si era informata sul suo conto, la squadra a cui ha segnato 3 gol in carriera, primato condiviso con Fiorentina, Bologna, Samp e Atalanta.
CONCENTRATI – E da domani inizia un percorso di fuoco, tra campionato, Coppa Italia ed Europa League: «Stiamo vivendo un buon momento, anche se in campionato siamo secondi e dietro di noi c’è sempre il Napoli. È tutto molto corto e difficile». E l’avversario europeo, non proprio dei più semplici, non aiuta, anche se la Roma e Spalletti lo hanno battuto 10 anni fa: «Dobbiamo concentrarci, è un periodo chiave e non dobbiamo pensare agli errori del passato».
IL FUTURO – Altra battaglia, quella della società per il nuovo stadio: «Uno stadio di proprietà è il nuovo ciclo del calcio, in Italia ci sono troppi stadi vecchi che vanno cambiati. Una squadra come la Roma deve avere uno stadio suo»