Edin Dzeko, attaccante della Roma, è stato il quarto ospite al ‘The Szczesny Show‘ dopo Radja Nainggolan, Mohamed Salah e Kevin Strootman. Ecco le sue parole:
La gente sarà delusa perché si aspettano Totti e poi ci sei tu…
Nessun problema, la gente sarà contenta credimi.
Spalletti ha detto che sei troppo buono. Pensi di esserlo?
Io sono buono (ride ndr).
Scordati la domanda, pensi che Spalletti sia buono?
Spalletti è una brava persona. Lo conosci?
Szczesny: Lo conosco, ma non credo che sia buono. Mi piace ma non direi mai che è una persona amabile.
E’ molto gentile quando ci da un giorno libero…
Lo è sempre quando ce ne dà due.
Non ti farò domande sui ragni perché sono la mia fobia, odio i ragni…
A me non danno fastidio.
Che fai quanto te li trovi davanti?
Li prendo in mano e li getto via.
Poi ti mordono e muori…
A me non mordono mai.
Nelle prime stagioni con diversi club sembra che tu non riesca mai a segnare molto…
Non so, forse ho bisogno di più tempo del normale. Perché le mie stagioni d’esordio non sono mai state un granché. Non mi sono mai piaciute, ma per fortuna c’è sempre stata la seconda. Senza la prima stagione non ce n’è una seconda. Dobbiamo prenderla così.
Quindi dopo la prima negativa tu sai che quella dopo sarà buona…
Si, è successo in passato al Wolfsburg, dove però ero giovane, avevo 21 anni. La prima stagione lì non è stata male, probabilmente non è normale perché è stata la mia prima tappa importante della carriera. Poi, al City, ci sono voluti solamente sei mesi.
Non giocavi sempre al City…
No, c’erano altri attaccanti forti come Tevez, Balotelli, poi sono arrivati Aguero, Negredo e Jovetic. Al City c’erano sempre attaccanti fortissimi.
Il gol contro l’Arsenal?
Si, quel gol l’ho fatto a te.
Szczesny: Momo ha segnato un solo gol in Premier League e indovina a chi l’ha segnato? A me, ha segnato quello del 6-0, mi ha umiliato.
Com’è segnare nel derby di Roma? Hai segnato? Ah si, a porta vuota…
Non ne ho segnato uno, ne ho fatti due.
Che ne hai fatto del pallone dopo che hai segnato la tripletta contro il Viktoria Plzen?
L’ho dato a mia figlia Una.
Non sa nemmeno cos’è…
Chiaro che lo sa.
Che farà da grande? Magari una modella…
Vedremo, ha solo un anno. Tu. invece, dovrai iniziare a pensare ai figli…
Szczesny: Si lo farò. Ma ho solo 26 anni, per il momento mi va bene allenarmi.
Conservi le magliette che scambi con gli avversari?
Le scambio spesso, ma di solito non sono io che chiedo di scambiarla. Non voglio sembrare arrogante, ma di solito non mi piace chiedere di scambiare la maglia, mi sento un po’ stupido. L’ho fatto qualche volta, ma non ricordo con chi.
Qual è il miglior giocatore con cui l’hai scambiata?
Quando ero al Wolfsburg e abbiamo giocato contro il Milan a San Siro…
L’ha scambiata con Ronaldinho?
No, all’epoca c’era Shevchenko. All’intervallo gli ho chiesto se poteva lasciarmi la maglia e poi me l’ha data, è la migliore che ho. E’ la mia preferita.
Szczesny: La mia migliore maglietta è quella di Van Der Sar. Quando ero alla mia prima stagione all’Arsenal abbiamo giocato contro il Manchester United. Era l’ultima stagione di Van Der Sar e pensai che non avrei mai più giocato contro di lui. Le magliette che ho scambiato con gli altri giocatori le tengo tutte nel mio appartamento a Londra. Faccio la collezione.
Te dove le tieni?
Le tengo nella mia casa a Sarajevo in una piccola stanza. Ora sembra piccola perché è piena, ne ho troppe.
Perché non mi hai mai chiesto la maglia?
Non sono il tipo che chiede la maglia. Sei un ottimo giocatore, mi hai pure parato un rigore. Come avrei potuto, dopo quella partita in cui mi hai parato un rigore, venirti a chiedere la maglia. Tutti ne avrebbero parlato.
Hai detto che Roma assomiglia a Sarajevo durante la guerra…
Si, è vero. Non sei d’accordo?
Credo che debbano decisamente investire sulla manutenzione. E gli automobilisti non aiutano…
Non me ne parlare, potrei dire cose poco piacevoli.
Chi parla meglio l’italiano io o Rudiger?
Non ti ho mai sentito parlare italiano prima dell’ultima partita, dove mi pare che hai parlato col mister in italiano. Ho pensato “wow, che sorpresa”.
Ma se dopo la partita col Cagliari, mentre eri intervistato da Sky, ad un certo punto ti sei pietrificato…
Poi l’ascoltatore mi è venuto in soccorso (ride ndr).
L’altro giorno ho parlato con Totti, non ho capito nulla…
E’ difficile capirlo, parla in dialetto romano. Anche io faccio fatica a capire quello che dice Checco.
Henry era il più forte, perché hai scelto Shevchenko?
Per me no, lo dici perché ha giocato con te. Per me era il migliore di tutti. Henry ha vinto molti meno trofei. Ho sentito parlare di Shevchenko molto prima di Henry, se proprio vuoi saperlo. Tu secondo me non conosci i giocatori forti che hanno giocato in Italia, era il campionato migliore.
Lo è ancora perché ci giochiamo io e te…
Certo, lo rendiamo migliore. Continuiamo le domande dai, abbiamo parlato troppo di Henry.
Szczesny: La prossima volta ci sarà Totti e gli chiederemo se è più forte Henry o Shevchenko.
A Totti farò le domande in italiano…
Ma quando ti risponderà come farai?
Gli dirò “si checcho, si” e passerò alla domanda dopo…
Fidati, ti servirà un traduttore.