Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – «Sto meglio, torno presto». La confessione di Edin Dzeko al termine della vittoria con l’Empoli, che l’attaccante bosniaco ha visto interamente dalla panchina, voleva essere una rassicurazione per i tifosi giallorossi che lo aspettano. C’è però da capire se i tempi immaginati dal centravanti corrispondono con quelli di Rudi Garcia, che proprio senza di lui sembra aver trovato la quadratura della squadra, più robusta in mezzo al campo ma senza perdere pericolosità in attacco.
In tre partite e mezzo in cui è stato indisponibile, dal secondo tempo contro il Carpi fino alla gara contro l’Empoli, passando per l’euro-disfatta di Borisov, la Roma è andata a segno ben 11 volte, con una media di un gol ogni 29 minuti. Dal punto di vista strettamente statistico, quindi, non ci sarebbe la necessità di vederlo in campo domani sera a Leverkusen (arbitra l’ungherese Kassai, alla prima direzione con la Roma). Ma non sempre i numeri dicono tutta la verità.
Dzeko scalpita e, per guarire al meglio, ha rinunciato a scendere in campo nel doppio impegno della Bosnia nelle qualificazioni europee. Probabilmente ha almeno un tempo nelle gambe e la sua esperienza europea può essere prezosa. Per questo sarà difficile per Garcia tenerlo fuori. La scelta ne condizionerà anche altre, compreso il modulo con cui la Roma affronterà il Bayer. Con Dzeko in campo, infatti, si tornerà al vecchio 4-3-3, con De Rossi, Pjanic e Nainggolan a centrocampo, più due tra Salah, Gervinho, Florenzi e Iago Falque a completare il tridente. Altrimenti Garcia può riproporre il rombo a centrocampo che ha funzionato bene nel secondo tempo contro l’Empoli, con Pjanic vertice alto alle spalle delle frecce Gervinho e Salah, più De Rossi, Nainggolan e Florenzi a metà campo.
In difesa, almeno un paio di ballottaggi: il primo, sulla fascia destra, riguarda Torosidis e Maicon, con il primo che ormai sembra aver superato il brasiliano nelle gerarchie di Garcia. Il secondo è al centro, dove a fianco dell’inamovibile Manolas giocherà uno tra Castan («Che gioia ricominciare a fare ciò che amo, la strada è ancora lunga però andiamo insieme» il suo pensiero affidato ai social network) che contro l’Empoli è andato a corrente alternata, e Ruediger.