Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – Fosse per lui giocherebbe oggi, domenica, la settimana prossima nel derby, se tutto andrà bene stasera, e anche contro il Milan. Ha voglia, e forse anche un po’ bisogno, di continuità, Paulo Dybala. Ha voglia di prestazioni, gol e assist, di campo e non di parole. Tante, troppe, ne sono state dette negli ultimi mesi: da quelle sulla sua vita privata (il matrimonio, la presunta gravidanza di Oriana, i gossip su un party in Argentina) a quelle sul contratto da rinnovare e sulla clausola rescissoria che, da un paio di giorni, gli permetterebbe di andarsene dalla Roma già ora per 13 milioni, direzione estero.

Ovunque. Prima di fare ordine, però, nei pensieri e nella testa di Dybala, c’è il calcio giocato e una partita importantissima. Bisogna, per capire bene, riavvolgere il nastro. Gironi di Europa League della scorsa stagione, Paulo, un po’ a sorpresa, spiazza tutti e dice: “Per me le coppe sono fondamentali. Io voglio arrivare fino in fondo e provare a vincere”. Come è andata si sa: Roma in finale a Budapest, lui che anche con una gamba sola segna, l’amarissimo finale, le lacrime. Adesso Dybala vuole riprovarci e raddoppiare.

Perché per lui i trofei sono diventati un’ossessione: lo sono sempre stati, un po’ di più da quando ha vinto il Mondiale e ha compiuto 30 anni. Ecco perché ha dato la sua disponibilità per giocare: io ci sono, il succo del suo pensiero. Sarà Mourinho a decidere se partirà dall’inizio con Lukaku o se, invece, darà una mano a partita in corso, ma la sua ossessione è quella che Mou chiede a tutti i suoi giocatori, come dimostra il messaggio inviato alla squadrae allo staff tecnico a CapodannoDybala, dal canto suo, con le parole dette ai romanisti qualche giorno fa, ha posto proprio l’accento sulla sua sete di vittoria. E la Coppa Italia è un obiettivo, per tutto quello che può significare oggi e in futuro. Futuro che, per Paulo, si annuncia intenso.

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