Corriere dello Sport (R. Maida) – Il messaggino di Leo, che di cognome fa Paredes, gli ha strappato un sorriso: perso improvvisamente il compagno prediletto Matic, che ieri ha salutato con un messaggio dolce attraverso i social, Paulo Dybala abbraccia un amico con il quale ha condiviso la gioia di diventare campione del mondo in Qatar, appena pochi mesi fa.
I due erano spesso insieme a Doha, nel giardino dell’università, tra asado e mate. Si vogliono bene. E si capiranno al volo, in campo e fuori. A Trigoria raccontano che Paulino si sia mosso in prima persona per raddoppiare le quote argentine nello spogliatoio anche se forse non ce n’era neanche bisogno. Quando ha saputo che la Roma lo (ri)voleva, Paredes ha dato mandato ai suoi agenti di chiudere.
Dybala sarebbe ancora più felice se riuscisse a convincere i Friedkin a ingaggiare anche Alvaro Morata. Ma questa rischia di essere la suggestione mancata del mercato romanista. Niente si può dare per scontato ma la cifra chiesta dall’Atletico Madrid per liberarlo e l’ingaggio da 5 milioni netti a stagione per 4 anni hanno scoraggiato Tiago Pinto nell’incontro avvenuto un mese fa a Trigoria. E così il viaggio di Dybala, che ha trascorso il weekend a casa dell’amico in Spagna, verrà probabilmente ricordato come una gita di piacere. Con buona pace di Mourinho che in questa strana estate aveva chiesto un giocatore alla proprietà, Morata appunto, e non è stato accontentato “Perché per costi non si poteva prendere, così mi è stato detto”.
Invece alla fine dovrebbe ottenere un centravanti che in comune ha quasi solo la rima nel cognome: Duvan Zapata. L’accordo con l’Atalanta è in dirittura d’arrivo per una valutazione complessiva di 10 milioni. La Roma dovrebbe pagarne 3 subito e altri 7 a partire dal primo luglio 2024 se Zapata raggiungerà la metà delle presenze stagionali. E’ la formula già adottata per Renato Sanches, con numeri leggermente diversi, e serve a tutelare il club acquirente dai problemi fisici dei calciatori scelti.