La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Tanto dovrà aspettare Paulo Dybala prima di tornare a essere un giocatore vero, di quelli che fanno la differenza, esattamente come è sempre stato. Ieri mattina, infatti, la Joya – d’accordo con la Roma – ha deciso di operarsi dopo il ko domenica scorsa, contro il Cagliari: lesione al tendine del semitendinoso sinistro. In queste ore lui e il suo entourage, anche grazie all’assistenza dei Friedkin, decideranno dove svolgere l’intervento. In vantaggio c’è Moritz, dove i Friedkin sono di casa e dove opera il professor Georg Ahlbaumer, luminare di fiducia di Dan.
Nei giorni scorsi il morale di Dybala era ovviamente bassissimo, anche perché la Joya aveva capito che questa stagione era finita. Nella sua carriera, Dybala non è mai finito sotto i ferri e non ci sarebbe voluto andare neanche questa volta. A lungo ha sperato che la terapia conservativa potesse risolvere il problema, magari anche permettergli di prender parte alle ultime gare della stagione, per cercare di aiutare la Roma ad arrivare in Champions. Lo stesso Ahlbaumer, però, che ha visitato nei giorni scorsi Dybala a Trigoria, ha subito consigliato all’argentino di operarsi. Con l’operazione, infatti, non c’è il rischio della recidiva, cosa che invece la terapia conservativa non avrebbe scongiurato.
Così ieri, verso le ore 12, la Roma ha ufficializzato la decisione con una nota. “Il calciatore e la società hanno deciso di comune accordo che l’operazione fosse la strada corretta per un recupero ottimale dall’infortunio“. Proprio mentre veniva ufficializzato, Dybala era invece in campo a Trigoria, ad assistere dal vivo all’allenamento, con Ranieri che in questi giorni gli è stato assai vicino.