Corriere dello Sport (R. Maida) – I cambiamenti sono doverosi quanto pericolosi: quando confessa di non amare il turnover, Daniele De Rossi conferma che certe rinunce sono necessarie ma niente affatto desiderate. Udine non è un impegno di secondo livello per lui. Conta tantissimo per il campionato della Roma. Da qui nasce l’intenzione, da confermare stamattina nella riunione tecnica, di riproporre il tridente visto nel deludente pomeriggio di Lecce: Baldanzi a destra, Zalewski a sinistra e Lukaku pivot. In cuor suo, se potesse, De Rossi terrebbe in panchina anche il centravanti. Ma Abraham in questo momento non dà abbastanza garanzie di tenuta.
Diverso è il caso di Dybala, che è storicamente molto più fragile di Lukaku e soprattutto ha un alter ego che spinge per meritarsi una nuova opportunità. Tommaso Baldanzi a Lecce non era stato tra i peggiori ma non ha più giocato dopo quello 0-0 quasi miracoloso. Le novità nella formazione rispetto all’Europa League potrebbero essere insomma sei: uno tra Smalling e Mancini dovrebbe giocare, se non altro per non stravolgere al cento per cento la difesa che ha affrontato il Milan. Angeliño torna al posto di Spinazzola, Karsdorp è in ballottaggio con Celik, nel mezzo N’Dicka dovrebbe rientrare dopo due partite consecutive da squalificato.
A centrocampo invece Cristante, friulano tra i friulani, ha il posto assicurato essendo sospeso in Europa. Ma dovrebbe essere confermato anche Paredes che a San Siro è stato sostituito. Il terzo uomo potrebbe essere Aouar, che non gioca titolare dal 17 marzo contro il Sassuolo. E Bove? E’ in corsa per un posto già a Udine ma a De Rossi servirà soprattutto giovedì in coppa, in sostituzione di Cristante.