Corriere della Sera (L. Valdiserri) – L’unico dirigente della As Roma che ha lavorato alla grandissima quest’estate e ha raggiunto tutti gli obiettivi è Oriana Sabatini in Dybala. Era contraria all’idea del trasferimento in Arabia Saudita, per svariati motivi, e alla fine Paulo ha dato retta alle sue sensazioni personali e ai desideri di moglie e mamma. Vista oggi, però, dopo il licenziamento di Daniele De Rossi e le dimissioni di Lina Souloukou per le minacce ricevute, la storia può essere letta anche come uno dei motivi del terremoto che ha sconvolto Trigoria.
È possibile, anzi probabile, che Souloukou non fosse convinta del triennale fatto a De Rossi dopo la stagione scorsa, iniziata benissimo e finita con il fiatone. DDR era stato preso come traghettatore, tanto che il suo contratto scadeva a giugno, con opzione di rinnovo solo in caso di conquista della zona Champions. Così non è stato ma l’entusiasmo che De Rossi aveva portato nella squadra e tra i tifosi ha convinto la proprietà a fargli firmare un contratto lunghissimo e oneroso (3 milioni netti a stagione). A De Rossi è stata consegnata, dopo il mercato, una Roma diversa da quella che voleva. Si erano sentiti scricchiolii quando De Rossi aveva detto di non conoscere Dahl, Le Fée e Sangaré acquistati da Ghisolfi.