Corriere della Sera (G. Piacentini) – I crampi negli ultimi minuti della gara contro il Como sono l’immagine del nuovo Paulo Dybala: un trascinatore, un leader tecnico riconosciuto dai compagni e dall’allenatore che gli ha saputo restituire la tranquillità perduta e anche una condizione fisica invidiabile. L’argentino è decisamente l’uomo in più di Claudio Ranieri e soprattutto dai suoi piedi passano gran parte delle possibilità della Roma di proseguire la corsa in Europa League.

Contro il Porto ha segnato i suoi primi due gol stagionali nella competizione, ma soprattutto ha dimostrato che quando decide di vincere le partite da solo non ce n’è per nessuno. Lo stesso copione si è ripetuto domenica pomeriggio contro il Como, giovedì ci proverà contro l’Athletic Club nel match di andata degli ottavi di finale di una coppa a cui la Joya tiene molto.

Le sue lacrime a Budapest, dopo la finale persa contro il Siviglia, con Matic che cercava di consolarlo (“That’s football“), sono rimaste negli occhi dei romanisti e lui stesso sottolinea spesso come alcuni suoi compagni siano riusciti a vincere in Europa, anche se “solo” la Conference. L’argentino, che ha visto prolungarsi il suo contratto con la Roma per un altro anno, sogna di giocare di nuovo la Champions e sa che una scorciatoia per arrivarci passa proprio dall’Europa League. La finale sarà al San Mamés, la Cattedrale basca, il 21 maggio prossimo, ma per arrivarci la Roma dovrà eliminare proprio l’Athletic.