La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Voci, rumours, offerte e possibili trattative. In questo momento gira un po’ di tutto intorno a Paulo Dybala, il giocatore di maggior talento della Roma. Del resto è la legge del mercato, che però poi però porta sempre ad un punto. E quello di questa storia qui è che Dybala oggi è ancora un giocatore della Roma e molto probabilmente resterà anche tale, a meno che non succeda qualcosa di grande da qui alla fine del mercato. Insomma, l’agitazione dei tifosi giallorossi di queste ore è giustificata, ma l’allarme potrebbe aver suonato a vuoto. Con tanto di scampato pericolo. Dybala il primo agosto ha ricevuto un’offerta dall’Arabia Saudita, esattamente dall’Al-Qadsiah, la squadra di Khobar, dove giocano Nacho (ex Real Madrid), Ezequiel Fernandez (ex Boca Juniors), Nandez (ex Cagliari) e Aubameyang (ex Marsiglia). Un’offerta faraonica valida per un biennale da circa 20 milioni di euro a stagione. Un contratto che però Dybala ha rifiutato, non volendo lasciare il calcio “vero”.
Del resto, Paulo a Roma sta bene e spera di vivere una stagione esaltante, ora che nel club è arrivato anche un altro suo grande amico come Matias Soulé, con cui si era solo sfiorato ai tempi della Juventus. E poi sa che se c’è un modo di poter riconquistare la maglia della nazionale argentina (dopo l’esclusione alla recente Coppa America, vinta dalla squadra di Scaloni) quello non è certo andare a giocare in Arabia, dove il calcio è ancora di un livello inferiore all’Europa o al Sud America. Insomma, per motivi professionali ma anche personali (ad Oriana, la novella moglie, non piace per niente l’idea di andare a vivere da quelle parti) Dybala ha detto no ai soldi arabi. Poi, però, è successo che nell’ultima amichevole del precampionato giallorosso, quella giocata sabato scorso in casa dell’Everton, Dybala è andato in panchina. E subito dopo Daniele De Rossi, parlando proprio della Joya, ha detto: “Quando mi è stato chiesto se c’era qualcuno da tenere legato qui mani e piedi ho risposto di no, che non c’era. E questo vale per Paulo come per tutti gli altri. Chiunque vuole andare via è libero di farlo”.
Ovviamente, l’esclusione di Liverpool unita alle parole dell’allenatore giallorosso ha creato un allarme rosso nella tifoseria romanista. Di fatto Dybala oggi come oggi rischia di non essere più il titolare indiscusso delle precedenti due stagioni e c’è una concreta possibilità che possa partire dalla panchina anche domenica prossima, a Cagliari, nella prima di campionato. Soprattutto poi se De Rossi dovesse optare ancora per il4-3-3, modulo per il quale come esterno destro il tecnico romanista vede meglio Soulé dello stesso Dybala. Ma cosa succederà in futuro? Se non arriveranno altre offerte probabilmente niente. La Roma terrà volentieri Dybala, continuando a puntarci su per il prosieguo della stagione. E questo nonostante uno stipendio assai pesante per le casse del club (7 milioni più uno di bonus facile e un altro legato ai gol, in caso Paulo arrivi in doppia cifra) e il “rischio” che scatti anche l’opzione per il 2025/26 (che sarà attiva al raggiungimento del 50% delle presenze nel corso del triennio romanista dell’argentino: ad oggi siamo al 71%, 77 partite giocate su 109). Insomma, uno sforzo economico importante da parte della società, che però è giustificato anche dal valore del giocatore.
Tutto però potrebbe cambiare in caso di una nuova offerta, magari da parte di qualche club europeo. A fine stagione, infatti, Dybala ebbe un colloquio con De Rossi, dicendogli che in caso dell’arrivo di un’offerta importante europea l’avrebbe presa in considerazione. Dovesse quindi arrivare un club di Champions, allora la Joya potrebbe pensarci su. E la Roma decidere di risparmiare uno stipendio pesante e, magari, reinvestire i soldi incassati (e risparmiati sull’ingaggio) su un altro giocatore, in un altro settore del campo.