La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Laprima da star con la maglia della Roma l’ha già vissuta fuori dal campo. È successo il 26 luglio scorso, con quei diecimila cuori giallorossi assiepati davanti al Colosseo Quadrato, solo per tributargli un amore che l’ha già colpito e sbalordito nel profondo dell’anima. La prima in campo, invece, Dybala la vivrà domenica sera a Salerno, quando alle ore 20.45 inizierà ufficialmente la sua avventura giallorossa. Si parte dallo stadio Arechi, dove Mourinho lo scorso anno passeggiò per 4-0 alla seconda di campionato. Stavolta la sfida arriva ancora prima, con la promessa però dello stesso Dybala di renderla lo stesso di facile lettura. Per domenica non ci sono dubbi: sarà lui, insieme a Zaniolo, a giostrare alle spalle di Tammy Abraham.
Paulo non è solo il gioiello di questa campagna acquisti giallorossa, ma anche il giocatore in grado di dare quell’upgrade di fantasia alla squadra che Mourinho ha perso per strada con l’addio di Mkhitaryan. Ora Dybala non vede l’ora di festeggiare, magari anche con un gol, per iniziare a ringraziare i tifosi di così tanto affetto. Ma come sono andate le altre sue prime volte? In Argentina il 13 agosto 2011 vinse in casa per 2-0 con il suo Instituto contro l’Huracan, mentre in Italia, con il Palermo, l’esordio non fu certo dei migliori. Era il 2 settembre del 2012 e i rosanero persero per 3-0 in casa della Lazio, con Paulo che subentrò dopo un quarto d’ora della ripresa al posto di Kurtic. Meglio, molto meglio, la prima con la Juventus, che andò in scena a Shanghai – in Cina – l’8 agosto 2015. Si giocava la Supercoppa italiana e Dybala lasciò subito il marchio, segnando uno dei due gol con cui la Juventus sconfisse i biancocelesti. Che, evidentemente, sono nel suo destino e lo saranno anche nel giorno del derby. Prima, però, c’è da marchiare a fuoco la prima con la Roma, in programma proprio domenica sera sul Golfo. A Salerno, tra l’altro, partirà anche la caccia a quota cento, lui che in Serie A finora ha segnato in tutto 98 reti (vittima preferita l’Udinese con dieci centri personali).