Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – I gol, gli assist, la felicità ritrovata. Una partita perfetta per Paulo Dybala che aveva una voglia matta di tornare a fare la differenza. Ma anche di dimostrare a se stesso di poter aiutare ancora una Roma che gli ha dato tanto e a cui lui ha dato tanto.

Il Parma è stato un po’ lo sparring partner di una squadra che ha dato tanti segnali positivi sia nel gioco che negli interpreti. E Dybala è stato il testimonial perfetto di un pomeriggio freddo, piovoso ma decisamente esaltante. Pronti, via. Subito il rigore conquistato con la sua incursione in area e poi trasformato senza preoccupazioni con il suo sinistro. Uno a zero, l’inizio della festa.

Poi l’astuzia di sfuggire alla marcatura in area di rigore e l’abilità nel credere in quel rimpallo fortunato su Dovbyk che lo ha lanciato verso la porta sul terzo gol. Doppietta, non ne segnava una dal 26 febbraio scorso quando al Torino di reti ne fece addirittura tre. Ne avrebbe trovata un’altra, di tripletta, se non avesse lasciato l’ultimo rigore al suo amico Paredes.

Man of the match, leader tecnico in campo, di nuovo trascinatore di una Roma che sta risollevando la testa e ha trovato 16 gol nelle ultime quattro partite giocate all’Olimpico. “Abbiamo fatto una grandissima partita, sono contento per il risultato, lo meritavamo”.

Il feeling con Ranieri, quello mai interrotto con la tifoseria e una squadra che lo reputa imprescindibile. E allora perché si parla del suo futuro? Perché lo stipendio dell’argentino peserà tanto sulle casse giallorosse quando scatterà il rinnovo automatico da 8 milioni netti, di conseguenza il club giallorosso sta valutando tutte le opzioni sul tavolo. L’attesa mentre intanto Paulo gioca, vince, riconquista fiducia e consolida quella voglia di restare un uomo chiave della Roma: “Questi tifosi dal primo giorno mi ha accolto benissimo. Mi fanno sentire il loro calore e io cerco di fare il massimo per la maglia e per dargli qualcosa indietro”.