Il Messaggero (P. Liguori) – La Resurrezione di una Roma moribonda, dopo una rivoluzione e un calciomercato ancora difficilmente comprensibile. E non sarà probabilmente la partita di oggi a Torino la migliore occasione possibile, però è giusto dare fiducia ai giocatori e al loro orgoglio e soprattutto alla determinazione dell’allenatore. Daniele è uno che non molla mai, da giocatore e nella vita, e figuriamoci se si arrende alla grande occasione di guidare la squadra che ha sempre amato. La maglia lui ce l’ha tatuata sulla pelle e, anche se continuano a cambiarle, i sentimenti restano quelli: giallorossi, come noi. Però riassumendo: oggi Daniele si trova nella stessa situazione che esasperò Mourinho. Ossia, a parlare e metterci la faccia, prima e dopo, è soltanto lui. Troppo solo, anche a chiedere rinforzi necessari, che ottiene solo in parte.

Koné, molto fisico, è arrivato, a parziale risarcimento dell’acquisto di alcuni “piccoletti” in difesa e a centrocampo, però il caso Danso resta un mistero e il nuovo difensore centrale spunterà per caso. I difensori laterali chissà, ma i casi meno comprensibili riguardano due giocatori a cui eravamo affezionati: Bove e Dybala. Edoardo era un eccellente prodotto del vivaio, un nazionale Under 20, giovane, perché svenderlo? Un nuovo Frattesi? Non vogliamo augurargli male, solo per dare ragione a chi ha deciso. E Dybala? Se abbiamo capito l’andazzo in voga nei commenti, è quasi un guaio che sia rimasto, perché inquinerebbe un bel gioco, che ancora non si è visto. Fesserie, Dybala logora chi non ce l’ha, alla Roma resta l’onere di usarlo al meglio. Il riassunto sembra negativo, ma noi siamo i soliti inguaribili e dunque crediamo che il paziente giallorosso guarirà. E anche oggi vogliamo fare una ottima figura. Forza Roma!