Il Corriere della Sera (G. Piacentini) – Che Paulo Dybala sia un giocatore diverso da tutti gli altri, José Mourinho non si stanca mai di ripeterlo.

Fin dallo scorso anno il tecnico ha coccolato l’argentino, lo ha gestito nel recupero degli infortuni e gli ha riservato quel trattamento che i grandi allenatori dedicano ai campioni. Il motivo è facile da intuire: con Dybala in campo è un’altra Roma. Sia dal punto di vista dell’espressione del gioco, della fluidità della manovra e della potenzialità offensiva, sia da quello del risultati. Con Paulo in campo, insomma, è più facile vincere. Anche quando è chiamato a giocare in condizioni fisiche precarie.

È successo lo stesso domenica all’Olimpico contro il Lecce: al rientro dall’ennesimo stop per problemi fisici, la “Joya” non solo è rimasto in campo per tutta la gara, ma è risultato decisivo. Prima dando l’assist per il gol vittoria di Lukaku. Un mezzo miracolo, considerando che in campionato non giocava dall’ 8 ottobre. Quando a Cagliari fu sostituito a pochi minuti dalla fine del primo tempo per la botta al ginocchio sinistro.

La stessa scena si stava ripetendo col Lecce, quando è stato toccato duro sulla caviglia e Mou ha mandato a scaldarsi Azmoun: i 65 mila dell’Olimpico si aspettavano il cambio al ritorno in campo. Invece Dybala ha stretto i denti.