Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – È sempre decisivo, anche quando non è al meglio. Paulo Dybala ha risolto anche Roma-Bologna, senza segnare ma procurandosi il calcio di rigore decisivo per la rete di Pellegrini. L’argentino ha fatto il massimo nei 73 minuti giocati, ha dato tutto quel che aveva per aiutare la squadra nella prima gara giocata da titolare addirittura dal 9 ottobre scorso.
Cioè dalla lesione che lo stava per lasciare a Roma senza quindi vincere il Mondiale con la sua Argentina. Forse anche per questo non ha calciato il rigore al 4’ contro il Bologna: non era ancora caldo e aveva paura di infortunarsi nuovamente tirando dal dischetto, come contro il Lecce.
Di certo un po’ di preoccupazione deve averla avuta anche lui quando ha sentito tirare la gamba sinistra prima che scoccasse l’ultimo quarto d’ora di gioco. Già da qualche minuto Paulo si trascinava un po’ la gamba, per la stanchezza della tanta corsa. Così Foti ha subito chiamato il cambio. Crampi, tengono a precisare dal club, nessun allarmismo sebbene poi Dybala in panchina si sia toccato anche la parte superiore della coscia.
E adesso che è tornato farà di tutto per non uscire. Contro il Bologna ha aiutato molto sia il centrocampo sia Zaniolo, utilizzato da Mou come falso nove. Il feeling tra i due deve migliorare, specie se il talento di Massa tornerà in futuro a giocare in quella posizione. La prossima sarà a San Siro contro il Milan. L’ultimo stadio nel quale Dybala ha segnato con la Roma in una gara in trasferta. Affrontava l’Inter, adesso cambiano i colori delle strisce e probabilmente anche il ruolo. Allora era lui il falso nove, adesso invece cercherà di duettare con Abraham, di nuovo al suo posto dopo l’iniziale panchina di ieri.