La Gazzetta dello Sport – Lorenzo Pellegrini è tornato ieri a Roma, lasciando a malincuore il ritiro della Nazionale, perché il fastidio al flessore non è passato e quindi, invece di allenarsi a parte a Coverciano, si dividerà tra palestra e fisioterapia a Trigoria. Paulo Dybala, invece, ha postato una foto sorridente mentre, a Miami, fa la cyclette con Messi.
Gini Wijnaldum, infine, è ricomparso su Instagram per dire che il recupero procede e farà di tutto per tornare quanto prima. Inutile dire che, fosse per Mourinho, tutti e tre giocherebbero dal primo minuto il primo ottobre a San Siro contro l’Inter: una sfida per lui speciale, a maggior ragione quest’anno che, squalificato, non potrà guidare la squadra dalla panchina. E invece non ci sarà Wijnaldum, fuori fino a gennaio, mentre dovrebbero esserci sia Pellegrini sia Dybala. Condizionale d’obbligo, soprattutto nel caso dell’argentino, con la Roma spettatrice con le dita incrociate.
Tutti a Trigoria sanno quanto Paulo tenga alla nazionale, a maggior ragione a due mesi da quello che sarà l’ultimo Mondiale di Messi. Non è calcio, è molto di più. E questo lo sa Pinto, lo sa Mourinho, lo sanno i compagni.
Dybala si è fermato nel riscaldamento contro l’Atalanta per non compromettere la sua situazione non appena ha sentito un fastidio al flessore sinistro: lo ha fatto per la Roma, perché non voleva rischiare un’assenza troppo lunga, e lo ha fatto perché deve scalare posizioni nella gerarchia di Scaloni.
Ecco perché sarà il c.t. a decidere quanto e come impiegarlo contro Honduras e Giamaica: sulla carta potrebbe tornare dopo la prima partita a Miami, ma non è detto. Se farà tutto il ritiro americano sbarcherà in Italia solo a 48 ore dalla sfida di San Siro contro l’Inter.