Tuttosport (F. Riva) – Paulo Dybala scalpita. Ha una voglia matta di accomodarsi quantomeno in panchina, domenica sera, contro la Roma. Lo staff medico e lo staff tecnico, però, continuano a frenare. La parola d’ordine è prudenza. Tutta questa smania di mettere a rischio l’attaccante argentino per la sfida di Champions League in programma mercoledì prossimo a San Pietroburgo contro lo Zenit non c’è.
Oggi è previsto il rientro in gruppo per un allenamento che sarà anche un primo provino per capire fino a che punto sia cosa buona e giusta convocare il giocatore per la partita contro la Roma.
Quasi sicuramente non ci sarà Alvaro Morata, che contro la Sampdoria ha rimediato una lesione muscolare con annesse tempistiche di recupero ancora più lunghe: sarebbe un colpo di scena la sua convocazione, sabato, ed è tutt’altro che scontato il fatto che possa parte per San Pietroburgo.
La Juventus anti-giallorossi potrebbe dunque contemplare una coppia d’attacco composta da Federico Chiesa e Moise Kean. In alternativa, spazio ad una soluzione più “fluida”, già sperimentata con un profitto contro il Chelsea: tridente con Juan Cuadrado, Federico Bernardeschi e Chiesa.
La vera emergenza è a centrocampo. Rabiot è in isolamento Covid, McKennie ha rimedia un leggero affaticamento in Nazionale. Arthur potrebbe essere convocato e magare fare finalmente il suo debutto stagionale, ma soltanto per uno spezzone di gara nel finale. Se Bentancur non risulterà troppo provato dalle fatiche oltreceaniche, giostrerà in mediana accanto a Locatelli.