La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Seicentocinquantuno giorni. Tanto è passato da Budapest, da quel Siviglia-Roma che non gli è mai andato giù. E allora oggi è l’occasione giusta per prendersi almeno una piccola rivincita, visto che da quella maledetta finale Paulo Dybala non ha più incrociato una squadra spagnola.
Oggi lo farà a Bilbao, con il sogno di vivere una notte magica, una delle sue. “Quella finale di Budapest ci ha lasciato un sapore molto amaro, soprattutto a me. Abbiamo il desiderio di tornare a giocare in questo stadio“.
Già, perché la finale si giocherà proprio al San Mamès il prossimo 21 maggio. Lo stadio stasera sarà infuocato: “Anche se abbiamo vinto l’andata, abbiamo il 50 per cento di passare il turno. Non ho mai giocato qui, sono curioso di vedere l’ambiente. Ma noi dovremo concentrarci solo sul campo e pensare alla partita”.
Dove lui insegue traguardi importanti: i 200 gol in carriera e la prima rete esterna in Europa con la Roma, considerando che la finale di Budapest era in campo neutro. “Sarebbe bello raggiungere i 200 gol già qui, ma l’importante è che se succede deve essere una rete che ci aiuti a passare il turno”.
La speranza è quella di andare avanti, per tornare a giocarsi un trofeo che a Budapest gli è stato tolto in modo profondamente ingiusto: “L’ho già detto e lo ripeto, i tifosi della Roma fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire come se fossi qui da sempre. Io ho il dovere di restituirgli qualcosa e il desiderio più grande è potergli regalare un trofeo“.