Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Semplicemente non è stata la sua serata. Perché se Paulo Dybala rigiocasse altre cento volte la partita contro il Servette sicuramente metterebbe in porta tutte e cento le volte quel tiro di sinistro in area di rigore che invece giovedì sera si è spento debolmente tra le braccia del portiere. Ma riuscirebbe anche ad approfittare dei break della squadra in determinati momenti della partita, incidendo pesantemente sulla trasmissione offensiva del pallone. Cose che capitano anche ai fuoriclasse come lui, costretti a voltare subito pagina e a tornare ai suoi livelli già contro il Sassuolo.
Una partita complicata, difficile, non proprio perfetta, come ha detto Mourinho, in questo specifico momento della stagione nella quale la Roma ha collezionato soltanto due vittorie in trasferta contro il Cagliari e Sheriff. Squadra tosta il Sassuolo, ostica per la Roma dopo i due pareggi esterni nelle ultime due stagioni e che adesso devono lanciare un segnale a tutta la squadra: dare il massimo e approfittare dei giocatori di più qualità per cercare strappi, ripartenze e occasioni da gol. Situazioni che poi la LuPa dovrà sfruttare.
Di certo i 5 gol in 6 scontri diretti di Big Rom con il Sassuolo danno un segnale positivo, così come le otto reti e i quattro assist di Dybala nelle precedenti diciassette sfide agli emiliani