La Repubblica (M. Juric) – L’estate raccontata di Paulo Dybala continua ad aggiungere capitoli ad un libro che, per adesso, ha una sola copertina: “Alla Roma fino al 2025”. Ma ogni storia ha le sue puntate e quelle estive della Joya si sono districate tra clausola rescissoria, sirene arabe, rinnovo di contratto e viaggi londinesi dell’agente Antun. Se le sirene arabe sono state silenziate direttamente dal calciatore e dal suo entourage, quello della clausola rescissoria rimane il post-it più urgente nell’agenda di Pinto. Il prossimo 31 luglio scadrà l’asterisco contrattuale da 12 milioni (valido per l’estero) e rimarrà solo quella da 20 milioni in Italia. Che la Roma può disattivare portando l’ingaggio netto di Dybala a 6 milioni. Da qui la volontà dei giallorossi di parlare il prima possibile del rinnovo di contratto, togliendo qualsiasi clausola rescissoria (e stati d’ansia). Un discorso che per Dybala non è una priorità. La scadenza non è imminente (2025) e la promessa della scorsa estate di costruire una Roma forte e vincente è in pieno corso d’opera. Per questo la parola d’ordine in casa argentina è pazienza. Il tempo per sedersi al tavolo delle trattative c’è, così come quello del club di rinforzare la rosa in questa sessione di mercato.