Corriere dello Sport (R. Maida) – L’urlo si ripete: Paulooo. C’è la Roma, c’è Mourinho, ma il protagonista delle giornate portoghesi è soprattutto lui. Dybala.
I suoi agenti, Antun in testa, sono a Roma da qualche giorno e dovrebbero incontrare nelle prossime ore Tiago Pinto, non ancora partito per il Portogallo proprio perché impegnato nelle questioni di mercato: le cessioni il centravanti, sì, ma anche il contratto di Dybala. Oggi, grazie ai bonus scattati nella prima stagione alla Roma legati a minuti, gol e assist, Paulino guadagna circa 6 milioni netti. Questo step è già garantito da qui al 2025. Con questo adeguamento si è già issato al livello dei compagni più pagati, cioè Pellegrini e Abraham. Ma la Roma è disposta a fare un ulteriore sforzo pur di vederlo sorridere ancora di più: migliorando premi individuali, che diventerebbero più facili da conseguire, e aumentando anche la parte fissa dello stipendio.
Dybala potrà diventare così un simbolo del club. In campo e fuori. In cambio del sacrificio economico la Roma chiederà di inserire una clausola rescissoria più alta o addirittura di eliminarla dal contratto, che potrebbe essere allungato fino al 2026. Un anno in più di Joya.
I Friedkin in questo senso non presenteranno alcuna obiezione perché hanno compreso che con Dybala, come raccontato da Mourinho sin dai primi giorni, sarà più facile ritornare in Champions League e quindi alimentare il circolo vizioso dei ricavi. All’unico fuoriclasse della squadra, nonostante le pause e gli infortuni, non si può proprio rinunciare.