La Repubblica (M. Juric) – Caos biglietti, lacune organizzative e rischi per la sicurezza. Da giorni la finale di Conference League del prossimo 25 maggio a Tirana sta alimentando polemiche su ogni fronte. Tra accuse ufficiali del Feyenoord e malcontenti ufficiosi della Roma. Il Presidente della Federazione calcistica Albanese Armand Duka prova a fare chiarezza a 8 giorni dall’evento calcistico più importante del suo Paese.
Presidente, per la prima volta l’Albania organizzerà una finale Uefa. Quali sono le sue sensazioni?
È un grande orgoglio aver portato nel nostro Paese la prima finale di Conference. Abbiamo lavorato tanto in questi anni per rendere Tirana, almeno per un giorno, il centro del calcio europeo. Siamo orgogliosi di quanto fatto, mancano pochi giorni, ma tutto sta procedendo per il meglio. Siamo pronti.
Avrà letto però le polemiche in Italia e in Olanda attorno all’organizzazione dell’evento.
Tutte polemiche inutili. Come si dice in italiano? Pretestuose, ecco. Figlie di un pregiudizio su noi albanesi. Siamo capaci ad organizzare un evento così importante e lo dimostreremo.
Uno stadio da 21mila posti non è piccolo per una finale europea?
L’Arena Kombetare è un gioiello, è il miglior impianto del paese e rispetta tutti i criteri Uefa. Se così non fosse non ci avrebbero assegnato una finale. Forse non ci si aspettava questa ingente richiesta di biglietti da parte delle due finaliste.
Il Feyenoord qualche giorno fa ha pubblicato un comunicato molto duro sulle modalità di vendita.
Non capisco di cosa si lamenti il club olandese. Con una capacità di 21mila posti Roma e Feyenoord hanno avuto a disposizione circa 4000 biglietti, quasi il 20% del totale. Il resto è stato messo in vendita libera come da disposizioni della Uefa.
È consapevole però che a Tirana arriveranno tantissimi tifosi senza biglietto?
Succede sempre in ogni grande evento calcistico. Pensa che a Parigi quest’anno non arriveranno tifosi di Real Madrid e Liverpool senza biglietto? O a Siviglia domani? Dico una cosa, per quelli che non riusciranno ad entrare allo stadio sarà l’occasione per vivere l’atmosfera festosa di una finale, in un Paese che probabilmente in tanti non hanno mai visitato.
Ci sarà un problema di sicurezza?
Assolutamente no. Siamo pronti ad accogliere tutti quelli che vorranno venire, grazie ad una macchina organizzativa ad hoc. A Tirana ci saranno due “fan zone” dedicate ai tifosi della Roma e del Feyenoord. In più l’aeroporto della capitale e il porto di Durazzo saranno il primo punto di accoglienza, con sistemi di controllo e sorveglianza per scongiurare contatti tra le due tifoserie.
Una finale che sembra essere anche un grande business turistico.
Questo non è un argomento di mia competenza. So che c’è grande fermento, ma stiamo pur sempre parlando di una finale. Posso dire però che non c’è solo Tirana, ma anche Durazzo, che è a solo mezz’ora dalla capitale e dove mi dicono che si ritroveranno diversi tifosi della Roma.
A proposito tra Roma e Feyenoord lei chi sceglie?
Dall’inizio della competizione ho sperato che in finale arrivasse la Roma. Noi e voi siamo due popoli molto vicini, mi legano tante cose all’Italia. Il 25 maggio tiferò la Roma.