Il Corriere della Sera (B.Tucci) – E’ inutile nascondersi dietro un dito: il problema di Roma e Lazio si chiama difesa. Non si possono prendere 5 gol a Napoli e 4 contro il Chievo, come hanno fatto i biancazzurri. Allo stesso modo non si può essere la decima difesa del campionato (quella giallorossa), anche se poi hai l’attacco più prolifico. Ecco dove devono lavorare Pioli e Garcia se si vuole raggiungere i risultati promessi alla fine dell’estate. Si, ma come? Il mercato non riaprirà prima di gennaio e fino ad allora quali marchingegni inventeranno in due mister? A Trigoria speravano in un recupero totale di Castan che, purtroppo, non c’è stato. Se avessero usato maggiore razionalità, non avrebbero acquistato due o tre elementi di seconda o terza fascia, ma puntato su un solo elemento, in grado di sopperire al vuoto lasciato da Benatia. Invece, forse per risparmiare o forse credendo di aver azzeccato il giocatore giusto, si è proceduto alla carlona. E ora si stanno pagando in campionato le scelte sballate di quel periodo.
E lo stato di salute dei biancazzurri qual è? Anche Pioli ha i suoi grattacapi con la difesa. Ha però una giustificazione: i troppi infortuni che si sono accaniti contro la Lazio in questo scorcio di campionato. Non vogliamo dire, però, che non si siano commessi errori durante l’estate. Pure a Formello non si sono impegnati a fondo per costruire un pacchetto difensivo in grado di respingere gli assalti delle avversarie. Prova ne siano i capitomboli di Napoli e di Verona. E allora il ritornello è lo stesso: se il traguardo è conquistare un posto in Champions, ai biancazzurri serve una difesa più ermetica, capace di non farsi raggiungere quando è andata avanti con il minimo vantaggio. Si possono vincere partite pure con uno striminzito 1-0.