Corriere Dello Sport (F.Patania) – Un’idea deve averla, ma non è ancora sicuro e ne parlerà questa mattina con i suoi collaboratori, ci sono più soluzioni sul tavolo, dipenderà dall’assetto tattico scelto per la Lazio e dalle possibili mosse di Spalletti. Un dubbio tormenta Inzaghi: come sostituire Parolo, squalificato dopo il cartellino giallo preso nella semifinale d’andata. Il centrocampista azzurro era in diffida come lo saranno domani sera Biglia, Strakosha e Hoedt (se giocherà). Ci sono due possibili soluzioni. Una è scontata e porta a Lulic con l’assortimento di una linea mediana a tre per un autentico 3-5-2. In questo caso Milinkovic lavorerebbe da interno destro, Biglia perno centrale e il bosniaco interno sinistro. L’altra è per un avvicendamento classico di ruolo. Parolo sostituito da Murgia, il primo cambio a centrocampo dopo la cessione di Cataldi al Genoa. Il ragazzo dell’Eur è stato lanciato da titolare nei quarti con l’Inter a San Siro la sera del 31 gennaio e ha sostituito Biglia (squalificato) con l’Udinese tre giorni prima della semifinale d’andata. Murgia, di fatto, è in ballottaggio con Lukaku. Perché Lulic scenderà di sicuro in campo dal primo minuto, come centrocampista interno oppure da esterno di fascia sinistra. La scelta riguarda il modo di giocare e l’interpretazione del derby. Meglio l’esperienza e l’interdizione di Lulic oppure la geometria di Murgia accanto a Biglia? Inzaghi dovrà trovare una risposta all’interrogativo mettendo nel conto tutto il resto. Prima riflessione: nella semifinale d’andata la Lazio si è disposta con una sorta di 3-4-2- 1. Milinkovic giostrava vicino a Lukaku, nella posizione di mezzala offensiva. Parolo era il mediano destro in tandem con Biglia, aspettava Nainggolan, chiudeva la gabbia intorno al belga formata nella zona di Basta e Bastos. Se Inzaghi volesse disporre la Lazio nello stesso modo, Murgia diventerebbe favorito. Nel caso in cui virasse verso il classico 3-5-2 toccherebbe a Milinkovic scivolare nel ruolo di interno destro. Posizione più arretrata ma con l’ipotesi di dover contrastare Nainggolan, che ha un passo decisamente più rapido rispetto al suo. L’altro scenario tattico è legato a Lulic centrale in tandem con Biglia. Lo ha fatto due volte in carriera con la Lazio: nell’ultima mezz’ora a Marassi nello scorso dicembre e ancora con la Samp all’Olimpico sotto la gestione Reja (marzo 2014).
SISTEMA – Il modulo appare scontato. Si va verso la difesa a tre oppure a cinque se Spalletti inserirà Perotti o El Shaarawy a completare l’attacco con Dzeko e Salah. Basta esterno destro. Sulla fascia sinistra Lukaku o Lulic (dipende da chi sostituirà Parolo) e una terza ipotesi, ancora più difensiva, porterebbe a Radu. Davanti a Strakosha tre difensori centrali. Più incerto l’assortimento. De Vrij è l’unico titolare sicuro e per motivi tattici appare scontata la rinuncia a Hoedt, perché nel sistema a tre l’ex Az Alkmaar può fare solo il centrale. Dunque un solo olandese nel blocco dei titolari. Gli altri due a scelta tra Bastos, Wallace e Radu. Difficilmente Inzaghi rinuncia al romeno. Ha esperienza, a volte sente anche troppo il derby. Bastos e Wallace sono stati formidabili nella semifinale d’andata e solo per come lo hanno giocato meriterebbero la conferma. Uno tra Radu, Bastos e Wallace dovrà restare fuori. Occhio all’alternativa del 4-5-1 per non farsi schiacciare troppo. Alla Lazio, come ha spiegato Simone, servirà una maggiore precisione nei passaggi. Le cosiddette “uscite” dalla difesa al Mapei non hanno funzionato a dovere. Con due gol di vantaggio e l’idea di colpire in contropiede, è scontato l’attacco: Felipe trequartista, libero di scattare e di “strappare” a ridosso di Immobile. Keita anche questa volta dovrebbe partire dalla panchina. Scelta logica e prudente.