La Gazzetta dello Sport (M. Dalla Vite) – Il drone vola, riprende e ronza. Il “Prescelto” passa da un giocatore all’altro facendo gesto col braccio cercando gioco in verticale e dicendo tre parole sacrosante, tre indizi di calcio. “Veloci, palla forte e precisa, nessuna paura“. Sono le 15,25 e Daniele De Rossi è già dentro al campo del Centro Tecnico G.B. Fabbri dopo aver parlato alla sua nuova squadra. Alla sua prima squadra. Alla Spal che ha mollato Venturato per convivere con lui, icona del calcio e forte intuizione del presidente Joe Tacopina.
“Ovviamente do il benvenuto a Daniele nella famiglia della Spal – dice il n1 -. Daniele è stato quasi un fratello per me negli ultimi 12 anni, stiamo stati molto vicini ed è una persona per la quale nutro grande rispetto. Il motivo per cui l’ho scelto è perché spesso abbiamo parlato che un giorno sarebbe diventato un mio allenatore. Per dire: glielo chiesi già ai tempi di Venezia…”.
Ed eccolo il primo giorno di DDR, foto con sciarpa in Corso dei Martiri della Libertà la mattina, allenamento al pomeriggio e tutta una serie di curiosità che arrivano di conseguenza. “Eccerto che sono felice, ma ne parliamo domani”, dice lui. E cioè oggi, ore 17, presentazione “urbi et orbi”. L’ufficialità del contratto fino al 2024 è arrivata poco dopo le 14.
L’allenamento è stato aperto 10′: De Rossi gira in cerchio nel perimetro di una metà campo, passa vicino a un giocatore e lo sprona con un “niente paura, vai“. Tosti tutti. “Daniele – continua Tacopina – è leader naturale e questa è la cosa più importante per me. Questa è la caratteristica che deve avere un allenatore. Da quando lo conosco, Daniele era un allenatore in campo alla Roma. Il mio obiettivo è portare la Spal in Serie A, Daniele merita di essere un allenatore di Serie A e vogliamo l’obiettivo insieme“. L’idea iniziale sarebbe quella di giocare con il 4-2-3-1 ma DDR ama il calcio “senza etichette”.