Corriere dello Sport (R. Maida) – Diamogli tempo perché è un campione, ci farà divertire“. “Deve essere più cattivo, calciare più volte in porta perché a volte i centravanti segnano anche quando sbagliano i tiri“. Carotina e bastoncino. Rassicurato e pungolato da Ranieri, Arthem Dovbyk ha segnato tre gol in quattro giorni fra la doppietta in Coppa Italia e il gingillo contro il Parma a partita chiusa.

Stasera però il livello si alza, imponendo una presenza più continua e pungente nell’area di rigore del Milan. Serve una notte da centravanti dominante. Il giocatore che abbiamo visto finora, nonostante le 9 reti dentro a una mezza stagione complicatissima, non è abbastanza per meritare la fama di cannoniere implacabile che aveva in Spagna.

Gestendo una serie di problemi fisici, Dovbyk ha ripreso finalmente ad allenarsi a un buon ritmo, e anche grazie alla fluidità ritrovata della manovra collettiva ha emesso segnali di risveglio. Sussurri di un bomber timido che cerca conferme a San Siro, dove ha già giocato da avversario (e perso) con la nazionale ucraina, nelle qualificazioni a Euro 2024.

Dovrà abituarsi all’atmosfera, all’effetto imponente delle tribune altissime a picco sul campo, perché qui tornerò almeno due volte tra Coppa Italia (ancora Milan) e campionato (Inter). Ma è proprio nei giardini più rigogliosi che deve superare l’esame da grande. La rincorsa della Roma passa inevitabilmente per i miglioramenti di Dovbyk.