La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Ci sono tre, quattro giornate, ogni anno, in cui Artem Dovbyk, centravanti della Roma, di solito fa scena muta. Poi, però, comincia all’improvviso a “parlare” con i gol e ad alzare la voce col passare delle domeniche, fino a recitare monologhi.
È già successo al Dnipro-1 nel 2022 e nella scorsa memorabile stagione, quando l’attaccante segnò all’esordio con la maglia del Girona, ma in seguito restò in astinenza da gol per un mese e qualche ombra di scetticismo si allungò pure sul suo conto. Un anno dopo, quella che sta per ricominciare sembra proprio la stessa storia: tre giornate di rincorsa prima dell’acuto di Genova, bissato dal bel gol con l’Udinese, potenza e tecnica in un colpo solo.
E ora Artem fa paura a tutti. Alle spalle ormai l’avvio stentato, domenica scorsa all’Olimpico, nel momento più difficile per la squadra, il centravanti è entrato in tutte le azioni offensive della Roma, compresi i gol. Due reti in due partite che hanno sbloccato psicologicamente il centravanti che ora non vuol fermarsi più. Il nuovo tecnico Ivan Juric lo ha stimolato in settimana e anche il dialogo con i compagni sta migliorando di giorno in giorno. Anche la moglie Yuliia, influencer e esperta in comunicazione, è “scesa in campo” per aiutarlo nell’apprendimento dell’italiano.
E primi risultati sono palpabili: ora la squadra ha il suo punto di riferimento in attacco, attorno al quale si muove Paulo Dybala (libero di svariare su tutto il fronte) che cerca di fornirgli l’assist giusto e di scambiare con lui il pallone in velocità: emblematica, del resto, l’azione che ha portato al tris di Tommaso Baldanzi, rifinita proprio dal tocco dell’ucraino in profondità per la chiusura del triangolo.
Artem si sente sempre più sicuro di sé alla prima stagione in Italia e ha pure bisogno di giocare con continuità per completare in fretta il percorso atletico e l’inserimento negli schemi. E quale occasione migliore per proseguire in crescendo se non quella rappresentata dall’Athletic Bilbao al debutto in Europa League: proprio la squadra basca è una dei pochi team della Liga a cui l’attaccante non ha segnato nella scorsa stagione (l’andata dovette però saltarla per infortunio). I tempi del tris sono maturi e lui punta gli spagnoli senza più d’altra parte le “gabbie” che nelle prime tre giornate almeno due difensori avversari che hanno costruito attorno.