Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – E adesso chiamatelo “Artic” Dovbyk. Perché il gigante ucraino è stato glaciale sul rigore battuto all’ultimo secondo nella gara contro il Bologna e che ha consegnato il pareggio al Dall’Ara.

Glaciale come le sue esultanze sempre composte, a volte – dicono i romanisti – anche troppo vista l’importanza delle reti realizzate. Artem è arrivato a dieci reti stagionali, doppia cifra nonostante le tante difficoltà avute in stagione ma comunque realizzate con determinazione e naturalmente quella qualità messa in mostra al Girona e che ha spinto la Roma a spendere per lui 40 milioni di euro.

Dieci gol e tre assist nelle sue prime 25 partite con la maglia giallorossa, un bottino comunque sicuramente positivo tra i problemi di una squadra che ha cambiato tre allenatori in quattro mesi. Un bottino che Dzeko, non proprio uno qualsiasi, ha raggiunto soltanto alla fine della sua prima stagione alla Roma, mentre invece l’ucraino lo ha raggiunto al giro di boa del campionato.

Nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), tra i calciatori al proprio debutto in Serie A, solo Dovbyk, Abraham e Mayoral hanno segnato almeno sei gol nelle prime 20 partite stagionali giocate in campionato dai giallorossi.

Sei gol su quattro li ha segnati all’Olimpico, venerdì quindi appuntamento in casa contro quel Genoa a cui ha comunque già segnato una rete a Marassi, nell’ultima sfida con De Rossi in panchina