Leggo (F. Balzani) – «Finalmente una partita piena, siamo vivi». A Reggio Emilia ieri sera Garcia ha ritrovato tre cose: la vittoria (mancava da un mese), i gol (due non venivano segnati dal 4 febbraio, tre addirittura dal 30 novembre) e la consapevolezza di poter lottare per un posto in Champions fino alla fine. «Abbiamo giocato con dignità. Non faccio i complimenti ai ragazzi perché prima voglio vincere col Genoa. Solo il campo ora deve parlare. Io teso? No, sono sereno. Ho avuto le risposte che volevo», ha aggiunto il tecnico che durante la partita ha avuto un piccolo battibecco con De Rossi.
Ci voleva il Sassuolo in crisi nera (8 sconfitte nelle ultime 11 partite) per far ritrovare a Garcia la voglia di non fermarsi al minimo sindacale e chiudere la gara già nel primo tempo grazie ai gol dell’eroe che non t’aspetti (Doumbia) e di quello non più per caso (Florenzi). Decisamente più bello il secondo, ma quello fortunoso di Seydou ha un peso diverso viste le critiche feroci ricevute nelle ultime settimane per il presunto mancato riscaldamento a San Siro. L’ivoriano neanche doveva giocare, ma l’infortunio dell’altro Seydou (Keita, poi entrato a sorpresa a 10’ dalla fine) nel pre-partita ha spinto Garcia a disfare il rombo, con Pjanic vertice alto dietro Ibarbo e Gervinho, e tornare al 4-3-3 con Doumbia punta centrale. «Così hanno visto che si è scaldato bene», ha scherzato Florenzi. «Non vedeva l’ora di segnare, ha fatto un gol da centravanti», più serio Garcia che elogia pure l’esterno di Vitinia: «È sottovalutato, sono fiero di lui».
Nella prima parte della ripresa si è rivista la solita Roma brutta del 2015: tanti errori in appoggio, buchi difensivi e inconsistenza offensiva causata anche dall’impalpabilità inquietante di Gervinho parzialmente riabilitato grazie all’assist per lo 0-3 di Pjanic dopo che De Sanctis aveva chiuso la porta in faccia a Zaza. «Finalmente una bella Roma – ha detto Mire – ribadisco quello che ho detto domenica riguardo il poco impegno in settimana ma poi ci siamo parlati ed è uscita una buona prova. Era importante per la fiducia, ora vinciamole tutte ed andiamo in Champions». Il successo di Reggio Emilia permette a Garcia di respirare, ma all’orizzonte c’è già il Genoa e l’obbligo di non sbagliare più fino al derby che può decidere una stagione partita con ben altri obiettivi. A proposito ieri sera è arrivata l’ufficialità di una sentenza prevedibile: la Roma non può più matematicamente vincere lo scudetto.