La Gazzetta Dello Sport (F.Turco) – Cercasi disperatamente centimetri. Il mercato di riparazione del Torino sarà improntato nella ricerca di quella fisicità che, fin dall’avvio di stagione, ha fatto penare Sinisa Mihajlovic. Riflettori puntati sul centro della difesa dove il diesse Gianluca Petrachi cercherà di arricchire il reparto. Più che Vida, che già in estate rifiutò il Toro, e ancora prima dell’obiettivo italiano Tonelli (ma di lui domenica i diretti interessati parleranno prima di Napoli-Toro), in pole position c’è Jozo Simunovic; il gigante croato non è un obiettivo nuovo visto che la scorsa estate fu a un passo dal vestire il granata. Nelle ultime due giornate di mercato, anzi, il difensore in forza al Celtic arrivò a Torino, si sottopose alle visite mediche ma alla fine fece dietrofront e rientrò alla base non senza polemiche. L’affare sembrava andato in porto sulla base di quattro milioni ma saltò proprio sul traguardo a causa del mancato accordo sulle modalità d’acquisto, visto che il croato era reduce da un infortunio al ginocchio e il Toro voleva cautelarsi con un prestito più obbligo di riscatto dopo una sola presenza.
BOVO IN PARTENZA – Per un Simunovic in entrata, ecco un Bovo in uscita: il Pescara lo aspetta a braccia aperte, l’accordo potrebbe essere triennale. Il rinforzo dal Celtic andrebbe a rinnovare una difesa che in estate era già stata rivoluzionata tanto tatticamente (dal modulo a tre di venturiana memoria alla linea a quattro che è il marchio di fabbrica di Mihajlovic) quanto negli uomini, con Rossettini e Castan individuati come i rinforzi giusti ad agosto. Non soltanto la difesa, però, per irrobustire il Toro. Petrachi, infatti, cerca rinforzi anche a centrocampo, vuoi per la Coppa d’Africa che incombe, vuoi per il contributo inferiore alle attese dato finora da Acquah e Obi. Oltre al veronese Castro, piace anche l’atalantino Grassi che andrebbe a implementare ulteriormente il tasso tecnico del reparto centrale: il talento classe 1995 rientrerà al Napoli e il Toro è in prima fila per approfittarne. Ma il nome nuovo vecchio potrebbe essere quello di Poli che al Milan è spesso relegato in panchina e che porterebbe in dote una carica di dinamismo e vitalità che potrebbe tornare utile.
NUOVI GOL – Ma è in avanti che il Toro potrebbe regalare altri fuochi d’artificio: la squadra già a trazione anteriore di Mihajlovic potrebbe infatti godere di ulteriori pezzi pregiati dalla cintola in su. Piace Biabiany; ma piace ancor di più Iturbe che sarebbe l’uomo giusto per dar fiato a Iago Falque (o a Ljajic, che rimarrà, nonostante le sirene russe) ma anche per permettere al tecnico serbo di ampliare la propria facoltà di scelta sulle fasce alte. Il romanista, in giallorosso, è sottoutilizzato e il Toro è pronto a cogliere l’occasione giusta. A parte il gioco di parole, Iturbe garantirebbe un turbo in più, per la formazione granata che diventerebbe ancor più imprevedibile e scoppiettante per stringere in una tenaglia le difese avversarie.