AS Roma Match Program (T.Riccardi) – Un tempo protagonisti in campo, oggi leader dalla panchina. Eusebio Di Francesco e Simone Inzaghi. Non è la prima volta nella storia di un derby che si incontrano due allenatori con un trascorso da calciatori nelle stesse squadre. Di Francesco è stato il “Turbo” della mediana giallorossa tra il 1997 e il 2001, campione d’Italia. Inzaghi Secondo – per usare un’espressione di qualche tempo fa sulle figurine – è stato centravanti nella Lazio tricolore del 2000 e con la maglia biancoceleste ha collezionato oltre cento presenze. Di Francesco in carriera ha avuto un ruolo di primo piano nel derby: segnò alla Lazio in occasione della stracittadina del 29 novembre 1998, il Lazio-Roma 3-3 divenuto celebre per la rimonta dell’allora squadra di Zeman su quella di Eriksson. Passa in vantaggio la Roma con Delvecchio, poi la Lazio va avanti fino al 3-1 e in superiorità numerica. Sembra il quinto derby perso di fila per la Roma, ma un gol di Eusebio suona la carica e accorcia le distanze. Il pareggio lo firma Totti, alla prima rete nelle sfide capitali. La Roma segna anche il 4-3 con Delvecchio, però l’arbitro Farina annulla per motivi ancora oggi non meglio precisati.
Tornando al presente dei tecnici, i due si sono incrociati la scorsa stagione nelle occasioni tra Lazio e Sassuolo con due vittorie per il piacentino, ex Lazio Primavera. È successo 17 volte in passato di trovare sulle due panchine uomini che erano stati importanti anche con gli abiti da gioco. Per i romanisti, i nomi sono quelli di Guido Masetti, Giovanni Degni, Luigi Brunella, Gunnar Nordahl, Fabio Capello, Bruno Conti. Quanto agli altri, l’elenco parte da Dino Canestri, per poi completarsi con Salvador Gualtieri, Orlando Tognotti, Alfredo Monza, Fulvio Bernardini, Roberto Mancini, Giuseppe Papadopulo. Alla lista giallorossa si possono aggiungere Pietro Serantoni, Fulvio Bernardini e Vincenzo Montella. Anche loro giocatori prima e allenatori poi, ma nei derby giocati non avevano colleghi dall’altra parte che erano stati pure sul terreno di gioco. Ci sono, inoltre, i casi di Carlo Mazzone e Claudio Ranieri, loro il derby lo hanno vissuto solo da tecnici. E lo hanno anche vinto parecchio, vedi Ranieri quattro su quattro. Però pure quello di Mazzone del 27 novembre 1994 non è banale: Lazio-Roma 0-3 timbrato da Balbo, Cappioli e Fonseca. Ma queste sono parentesi e non attengono esattamente all’argomento principale. La prima sfida tra due allenatori che erano stati anche giocatori di Roma o Lazio risale al campionato romano 1943-1944: il derby finisce 1-1 con reti di Manola e Amadei. A guidare le squadre sono – i già menzionati – Masetti per i giallorossi e Canestri per i biancoazzurri. È il periodo della seconda guerra mondiale, il calcio nazionale è fermo.
Nel campionato romano e in quello laziale si giocheranno in tutto cinque confronti. L’ultimo, quello del 1945, è il più bello perché la Roma in finale si aggiudica il titolo battendo i rivali corregionali 1-0 con un rigore di Amadei. Il 12 aprile 1959 la Roma batte la Lazio 3-0 con i gol di Lojodice, Selmosson e Da Costa. La gara è particolare perché l’allenatore della Roma è uno dei bomber più importanti di sempre del calcio italiano, Gunnar Nordahl, ma ancora più particolare è vedere Fulvio Bernardini come allenatore della controparte. Lui, “Fuffo”, centrocampista della Roma di Testaccio e uno dei personaggi più influenti nel corso del club della Capitale. Venendo a tempi più recenti, tra il 2002 e il 2004 Capello e Mancini si sfidano 6 volte (quattro in campionato, due in Coppa Italia). Il bilancio è in attivo per l’uomo di Pieris con 3 vittorie e 3 pareggi. Tuttavia, l’ultima sfida della categoria “doppia veste” risale al 15 maggio 2005. Bruno Conti alla guida della Roma, Papadopulo all’altro timone. Uno è la gloria immortale della Roma Anni 80 senza particolare bisogno di presentazioni, l’altro fu difensore della Lazio tra il 1969 e il 1972 con meno curriculum da esibire rispetto al collega. Roma-Lazio di Conti e Papadopulo finisce 0-0 e non resta scolpita negli annali. Stavolta con Di Francesco e Inzaghi la storia sarà diversa. E, si spera, più giallorossa che mai.