La Gazzetta dello Sport (A. Elefante) – Mourinho e Gasperini si stimano abbastanza per non invidiarsi. Al massimo JM, in tribuna per quattro gare europee, potrà essere un po’ geloso del Gasp libero di scatenarsi nella sua area tecnica. E il Gasp ogni tanto sospirerà pensando ai 26 trofei vinti dallo Special, lui che ha in bacheca come successo più prestigioso il credito, anche europeo, di cui gode la Dea da quando la allena. E qui le loro strade convergono: Roma e Atalanta, dopo un inizio stagione altalenante, si affacciano su questa Europa League a testa alta. Non favorite, ma accreditate a giocarsela senza porsi limiti. Coerenti con la dimensione internazionale che le rispettive proprietà considerano indispensabile per i progetti di crescita dei club. Negli ultimi anni il loro dna europeo non ha mai tradito: da oggi faranno di tutto per non smentirsi.