La Gazzetta dello Sport – Sarà un campionato da esportazione

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Per farsi apprezzare, bisogna farsi conoscere. E visto che non si può portare il Mondo in Italia, l’idea è quella di portare una fetta dell’Italia calcistica in giro per il Mondo. Così ieri a margine dell’assemblea di Lega i 20 club di A hanno dato vita a un incontro con MP Silva, l’advisor che gestisce i diritti internazionale del campionato.

LE IDEE L’obiettivo era quello di trovare strade, idee e proposte per aumentare la visibilità all’estero della nostra A. Sul tavolo, a fine riunione, sono rimaste decine di idee. Quella più percorribile risulta essere un «opening game», un evento costruito intorno al match di cartello della prima giornata da far giocare fuori dall’Italia (Nord America, Oriente e Brasile i più interessati). Si parlerebbe della stagione 2016- 17 perché non va scordato che i diritti casalinghi sono stati già venduti e nell’assegnazione sono stati indicati gli orari da rispettare. Allora meglio puntare alla stagione successiva, anche per motivi logistici (viaggi, centri d’allenamento, stadio). La dichiarazione di Aurelio De Laurentiis aveva lasciato stupiti tutti: «In Lega stiamo decidendo di giocare la prima giornata di campionato del prossimo anno in 10 città diverse nel Mondo». Parole cariche di entusiasmo e allo stesso tempo povere di concretezza. Perché un turno intero di campionato fuori dall’Italia deve sottostare a diverse licenze, l’ultima delle quali (e la più importante) è quella della Fifa. Lo stesso ente che da anni sta respingendo la medesima richiesta della Premier League, il campionato più visto nel Mondo. Una scelta, quella della Fifa, che va anche a «proteggere» i campionati nazionali minori in Paesi dove le tv preferirebbero trasmettere i tornei esteri piuttosto che quello locale innescando una spirale pericolosa.

COPPA ITALIA E LEGGENDE Tornando invece alla concretezza, la Lega di A sta vagliando le possibilità concrete. Abbiamo detto di un match della prima di campionato 2016-17, ma esiste anche la possibilità di sceglierne una inserita nella giornata che riapre il campionato dopo la pausa invernale o addirittura proporre di giocare il turno degli ottavi, dei quarti o la finale di Coppa Italia. Ecco, questa ultima idea, se dovesse germogliare, potrebbe anche andare in scena nella prossima stagione visto che saremmo già nell’anno solare 2016 e si avrebbe una maggior forbice di tempo per organizzare tutto anche con la Rai che si è aggiudicata proprio ieri i diritti per trasmettere la competizione anche nel triennio 2015-18 (in tutto 66 milioni). A corollario di tutti c’è anche la proposta di far scendere in campo le squadre «Legends», gli assi del passato di ciascun club. I top club italiani ovviamente vedono positivamente tutte queste iniziative, spinti anche da quanto sostengono i proprietari stranieri di Inter e Roma (Erick Thohir e James Pallotta) che appoggiano l’apertura verso nuovi mercati. Il prossimo appuntamento è per il 4 maggio, quando si tornerà a discutere di questo tema.

IL BANDO DELLA B Si andrà a trattativa privata per i diritti del campionato di A (sempre 2015- 18) rimasti invenduti, ovvero quelli delle prime interviste e delle immagini nel tunnel degli stadi e negli spogliatoi. In corsa Mediaset e Sky. Intanto ieri è stato pubblicato il bando per la vendita dei diritti del campionato di B 2015-18. La base d’asta è di 10,5 milioni medi annui. Spunta la novità di una finestra in chiaro facoltativa (anticipi e posticipi) per chi acquisirà i diritti. Si tratta di un tentativo della Lega di B di stimolare la concorrenza tra Sky e Mediaset, i due operatori più interessati.

La Gazzetta dello Sport – M. Brega

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