In rigoroso ordine alfabetico: Leandro Castan, Daniele De Rossi, Rudi Garcia, Radja Nainggolan e Francesco Totti. Quattro calciatori più l’allenatore. Totale, cinque. Cinque personaggi importanti per la Roma 2015-2016. Cinque personaggi che, qualora oggi all’Olimpico dovessero scendere in campo o qualora si verificassero determinate condizioni (nel caso di Garcia), avranno un motivo in più per ricordare Roma-Empoli del 17 ottobre 2015. Oltre – si spera – i tre punti finali.
Partendo da Castan, da riportare un elemento di cronaca: non viene impiegato dalla gara d’esordio con l’Hellas Verona, datata 22 agosto. Quasi due mesi fuori dal campo: “Dopo quello che ha passato con il problema al cervello della scorsa stagione, Leo non è ancora pronto”, è stato il Garcia pensiero esternato in qualche recente uscita pubblica. Due mesi per ritrovare condizione e consapevolezza. Un momento che sembra sempre più vicino, ma con l’ultima parola che spetta al tecnico francese. L’ex Corinthians, tuttavia, se dovesse essere impiegato potrebbe festeggiare un gradito ritorno. Non sul manto verde, perché quello lo ha già “assaggiato” al Bentegodi, ma all’Olimpico. Sono più di cinquecento i giorni che il difensore non vive in prima persona sul terreno di gioco di casa. L’ultima volta in un contesto ufficiale è capitato in occasione di Roma-Juventus 0-1, 11 maggio 2014. La prima stagione di Garcia, per intenderci. La penultima partita di quel torneo. Da allora non ha più messo piede nell’impianto che più volte lo ha visto protagonista. Nemmeno nel match d’esordio della Serie A 2014-2015 con la Fiorentina: in quell’occasione era squalificato. Nel turno successivo prese parte alla vittoria di Empoli, ma fu proprio al Castellani che iniziò il calvario. L’auspicio è che il “guerriero” possa tornare al top proprio con la squadra toscana. Come dire, da Empoli a Empoli.
C’è un altro signore, invece, che è a quota 499 presenze con la maglia della Roma e che se dovesse giocare anche solo un minuto contro gli azzurri arriverebbe a 500. Si tratta di De Rossi, a un passo da una cifra tonda tanto bella quanto prestigiosa, contando le apparizioni tra campionato e coppe. L’esordio assoluto del centrocampista di Ostia avvenne il 30 ottobre 2001 in Champions League, contro i belgi dell’Anderlecht, Daniele subentrò a Tomic nella ripresa. Quattordici anni fa, 5100 giorni trascorsi da quella serata in cui finì 1-1. Tanto tempo, tanta roba per Daniele nel frattempo. Dopo Totti, è il calciatore più presente nella storia della Roma contando tutte le competizioni. In Serie A gli mancano 15 gettoni per agganciare Losi al secondo posto nella graduatoria dei romanisti di lunga militanza (386 presenze).
Garcia, dal canto suo, per definizione e ruolo non potrà prendere parte al match. Ma – in caso di successo – otterrebbe un primato personale mica da ridere: la cinquantesima vittoria in campionato da quando è alla guida della Roma (da agosto 2013, prima affermazione in trasferta a Livorno, 2-0). Ovviamente, se si vince una partita è perché si sono segnati dei gol (pure se si perde, chiaro, ma non pensiamoci…). Bene, se la rete dovesse gonfiarsi ancora almeno una volta, si arriverebbe a 100 gol segnati all’Olimpico tra campionato e coppe sotto la gestione dell’allenatore di Nemours. Finora la squadra di Garcia ha realizzato 99 gol in 52 partite all’Olimpico: 84 in 41 incontri di Serie A, 8 in 6 partite di Champions ed Europa League e 7 in 5 gare di Coppa Italia. Sono quattro al momento i tecnici romanisti ad avere vinto almeno 50 partite nella massima divisione alla guida della Roma: Nils Liedholm (135), Fabio Capello (89), Luciano Spalletti (83) e Luigi Barbesino (56).
Meno prestigiosa, ma pur sempre cifra tonda quella a cui mira Radja Nainggolan: la sessantesima presenza con la maglia giallorossa nel massimo torneo. Ora è a 59, la prima la collezionò il 12 gennaio 2014, Roma-Genoa 4-0.
La chiusura è per il capitano, Totti. Nella sfida disputata con il Sassuolo ha già realizzato il trecentesimo gol con la Roma. E non è un traguardo di poco conto. Il dato, peraltro, può migliorare ancora una volta che il numero dieci tornerà dall’infortunio. Ma c’è anche un altro fatto da ricordare, sempre a proposito di Francesco: il 17 ottobre 1995 segnò uno di questi trecento gol. Non uno dei tanti, uno importante: il suo primo sigillo europeo, contro l’Aalst, in Coppa Uefa. Vent’anni esatti.
ASRoma.it (T. Riccardi)