Il Messaggero (S. Carina) – Il gruppo davanti a tutto. Pur rischiando di inceppare un meccanismo che finora aveva funzionato come un orologio: “Volevo far giocare Smalling a tutti i costi ed ero più tranquillo se lo avesse fatto in mezzo a due che gli coprissero i fianchi”. Si chiama gestione. Di una squadra, di uno spogliatoio e perché no, anche di un club. Perché la comunicazione di De Rossi ormai abbraccia tutti. Dal suo popolo che di lunedì riempie l’Olimpico alle 18,30, passando per la società.
Il recupero dell’inglese è fondamentale per i sogni europei della Roma. Perché che si giochi a tre o a quattro, i giallorossi continuano a subire troppo. Dieci gol in 8 partite, gli ultimi 2 da una squadra che prima di giocare all’Olimpico, fuori casa era andata a segno appena 9 volte in 12 gare. C’è anche da dire che l’abbondanza dei centrali (ora sono cinque) e la difficoltà degli esterni (anche l’altra sera i peggiori sono stati Kristensen e Angelino, con Karsdorp in seria difficoltà contro il Feyenoord) induce Daniele a delle riflessioni. La chiave di volta, potrebbe essere la difesa atre e mezzo. Mancini spostato a destra, Smalling e Ndicka centrali e Spinazzola (o Angelino) confermato a sinistra.