Corriere Dello Sport (A.Barillà) – QUALE MODULO 1 SCEGLIERE? La Juventus nelle ultime gare ha cambiato di continuo pelle tattica: 4-3-1-2 con l’Atalanta, 3-4-1-2 con la Dinamo Zagabria, 4-3-3 con il Toro. Allegri non ha ancora deciso il modulo da applicare sabato, ma se la Roma schiererà una linea di trequartisti completata da Salah o El Shaarawy, quindi ad alto tasso offensivo, punterà alla superiorità come nel derby, confermando la linea a 4 davanti a Buffon. Scontato Lichtsteiner terzino destro, verso la conferma l’asse centrale Rugani-Chiellini benché Benatia, ex giallorosso, conservi piccole chance di sostituire il gioiellino, Alex Sandro in vantaggio su Evra a sinistra.
COME FERMARE DZEKO? – E’ la domanda più scontata e più complicata, perché il bosniaco attraversa un momento di forma eccellente. La risposta è… Chiellini. Sarà lui, tra i centrali bianconeri, il principale deputato a una marcatura che varierà comunque in base alla zona: Rugani è bravo, ma, come tutti i giovani, contro un centravanti così forte può soffrire e si è visto infatti con Romagnoli. Serve un difensore esperto, sicuro, arcigno che sappia uscire e rubare lo spazio. Soltanto Barzagli potrebbe insidiare la candidatura di Chiellini, ma ha appena ripreso a lavorare con il gruppo e non è detto che possa entrare subito in mischia.
COME ARGINARE NAINGGOLAN? – Allegri conosce benissimo Nainggolan: è stato lui a farlo debuttare in serie A a Cagliari. Al di là di riferimenti diretti nel controllo (Sturaro più di Marchisio, anche per fisicità), sarà costruita una gabbia per limitarne gli strappi, con Pjanic, il vecchio amico, pronto ad arretrare dalla trequarti e gli esterni pronti ad accentrarsi a turno sulle sue tracce, secondo la posizione momentanea cui lo conducono corsa e dinamismo. Particolare attenzione a sinistra, dove il belga gravita spesso sovrapponendosi a Emerson, e in mediana considerando la possibilità che s’abbassi fino a disegnare il 4-3-3.
COME BLOCCARE LE FASCE? – La difesa a quattro permette il ricorso a marcature specifiche, affidate a Leichsteiner a destra e Alex Sandro (o Evra) a sinistra, ma consente anche di dislocare uno dei difensori centrali a supporto, lasciando al gemello l’incombenza di controllare il centravanti. Per meglio riuscire nello scopo, bloccando sia le discese dei terzini sia i tagli degli esterni, saranno chiamati in causa anche le mezzali, presumibilmente Khedira e Sturaro.
COME AGGIRARE IL CENTROCAMPO? – Immaginando duelli serrati e mettendo in conto l’assenza di Bonucci che riduce la possibilità di lanci lunghi (ma Rugani molto migliorato in fase di impostazione), Allegri punterà molto sulle verticalizzazioni di Khedira e sulle aperture di Marchisio, oltreché sullo sviluppo esterno della manovra per cercare la rete attraverso i cross: anche per questo Alex Sandro, più offensivo, è in vantaggio su Evra. Inutile aggiungere che il 4-3-1-2, che diventa rombo se Marchisio indietreggia, può regalare a Pjanic la libertà e lo spazio di cui ha bisogno. Il bosniaco dovrà anche occuparsi di pressare De Rossi in fase di rilancio o impostazione.
CHI SACRIFICARE FRA I TRE ATTACCANTI? – Un bel problema. Perché è davvero dura, inquesto momento, scegliere tra lo scatenato Higuain, il positivissimo Mandzukic e il ritrovato Dybala, sempre più vicino alla miglior forma e autore, nel derby, di 20’ sontuosissimi. Allegri vagheggia un suggestivo tridente, ma non è certo contro la Roma che potrà sperimentarlo, perciò la scelta delle due punte titolari dipenderà dalle indicazioni settimanali sul ritmo che Dybala potrà reggere: se partirà titolare, affiancherà Higuain, altrimenti subentrerà a SuperMario o all’argentino. Di sicuro, tutti e tre ruoteranno.
COME SOTTRARRE DYBALA ALLA MORSA DELLA DIFESA GIALLOROSSA RAFFORZATA DA DE ROSSI? – Che venga schierato nell’undici iniziale, oppure sfilato alla panchina a gara in corso, Dybala sarà certamente protagonista della sfida-scudetto. Spalletti chiederà sostegno ai centrocampisti davanti alla difesa per limitarlo. La contromossa consisterà nel prevedere movimenti ancora più accentuati fra le linee e tendere a svariare in orizzontale (scambi di posizione con il centravanti) o verticale (sovrapposizioni con Pjanic).
COME “SCARICARE” PJANIC? – Qualche settimana fa Higuain contro il Napoli, adesso Pjanic contro la Roma. Partite speciali, non semplici incroci da ex, fatte di bei ricordi e amicizie, ma anche di polemiche cristallizzate, accuse di tradimento. Allegri, che ama il dialogo con i calciatori, s’è posto il problema di “scaricare” il bosniaco, impedire che senta troppo la sfida finendo magari per smarrire serenità e lucidità, ma la risposta l’ha avuta in realtà dal primo allenamento, in cui gli è apparso tranquillo e determinato. Carico sì, ma al punto giusto.
COME APPROCCIARE LA SFIDA? – Sembra una banalità, invece è una domanda importantissima. Perché, in partite così delicate, l’atteggiamento conta quanto l’organizzazione. La Juve deve evitare qualsiasi foga: non per i 4 punti di vantaggio che autorizzerebbero un minimo di gestione, ma per l’opportunità di pazientare aspettando il momento buono per colpire senza esporsi alle ripartenze in cui la Roma sa essere insidiosa. Soprattuto sul centro-sinistra con la spinta di Emerson, le incursioni di Perotti e la preferenza a decentrarsi di Nainggolan. La calma appare ancora più necessaria ora che la Roma ha imparato a essere cinica: non è escluso che sbocci una partita tattica.
COME SORPRENDERE LA ROMA A GARA IN CORSO? – Se partirà dalla panchina, come domenica, Dybala, entrando, si rivelerà sicuramente una scheggia impazzita, ma la vera carta a sorpresa, come già è capitato, può essere Cuadrado, bravissimo nel crea re superiorità saltando l’uomo, spaccando le partite. Il colombiano può prendere il posto di Lichtsteiner, sovrapporsi a centrocampo o anche modellare un tridente offensivo. Allegri è un teorico dell’ultima mezz’ora: quando le squadre sono stanche e sfilacciate, ci sono calciatori che, entrando in campo, possono fare la differenza e indirizzare il risultato.