Maarten Stekelenburg, 28 anni, è alla Roma dalla scorsa estate. Con lui il club giallorosso ha voluto sistemare, senza doverci pensare più per un po’ di anni, il ruolo di portiere. L’olandese sta ancora attreversando la fase di ambientamento. E finora ha mostrato grandi numeri e qualche sbavatura. “Ho avuto un’accoglienza fantastica – ha detto nell’intervista rilasciata a Roma Channel – l’Italia è differente dall’Olanda, qui c’è molta più passione, ogni partita è un evento. Il mio ruolo? No, quello non cambia, fare il portiere è difficile ovunque, dalla nazionale alle squadre di club”. Con la Juventus Stekelenburg si è mosso bene: “Abbastanza – conferma l’olandese – abbiamo sofferto nel primo tempo dopo il gol di Daniele, poi nella ripresa potevamo anche vincere”.
OLANDA – Il ruolo del portiere. Ma è vero che la prima parata è la più importante, quella che conta davvero? “Può essere, ma non è detto. Ad esempio contro il Real Madrid nell’Ajax feci un errore dopo 20 secondi ma poi feci bene. Pagelle? No, non le leggo mai”. E tra i compagni olandesi, Stekelenburg chi porterebbe a Roma? “Non saprei, forse Huntelaar che è un amico”. E Sneijder? “Giocatore fantastico, sia per la nostra nazionale che per l’Inter”. Un giocatore che la Roma ha seguito è l’esterno Van der Wiel… “Nel suo ruolo è uno dei migliori, un grande esterno”.
CRESCITA – Si parla del passato, del percorso che ha portato Stekelenburg a diventare grande. Attraverso gli insegnamenti di Koeman, per esempio: “Per me è stato molto importante, mi ha fatto esordire, è stato il primo che ha puntato su di me”. E, a Roma, Stekelenburg ha ritrovato Lobont, con cui ha condiviso anche l’esperienza all’Ajax: “Sono stato contento, non le vedevo dal 2006, è stato bello incontrarlo di nuovo. Si è tagliato i capelli per non sembrare troppo vecchio”. Allenamenti differenti per i portieri: come ci si gestisce? “Gran parte del tempo stiamo con Tancredi e Nanni, mentre prima della partita parlo spesso con Luis Enrique”.
MONDIALE – Stekelenburg, con la sua Olanda, ha giocato la finale dell’ultimo Mondiale, persa contro la Spagna: “E’ stato un vero peccato, ma il calcio va così. Abbiamo avuto una grande occasione con Robben, un vero peccato, e poi mancava poco alla fine della partita…”. Gli hobbies? “Famiglia e calcio!”. Stekelenburg ha già assaggiato il derby a Roma… “Sì, ma rientravo dall’infortunio alla testa. Sono andato abbastanza bene, chiaramente cancellerei il risultato finale”. Insieme a lui, nello spogliatoio giallorosso, ci sono Totti e De Rossi: “Grandi giocatori e grandissimi ragazzi”. Da chi è rimasto sorpreso Stekelenburg? “Nessuno in particolare, tutti grandi giocatori che già conoscevo per averli visti in tv. Insieme lottiamo per ottenere risultati, come a Napoli, dove andiamo per prendere i tre punti e dare una svolta alla stagione”. Infine il Natale: “La gioia più grande sono mia moglie e mio figlio”.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci